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Clitocybe geotropa

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Clitocybe geotropa Bull. — Tav. XXXIX.

Ital. Agarico geotropo. Volg. Fongo del Monte Brione (a Riva). Franc. Agaric géotrope.

Ha cappello da prima convesso-umbonato o gibboso, col margine largamente involto verso il gambo, indi espanso e depresso, con umbone nel mezzo o anche senza, di color isabella, giallo-carne o pane cotto; lamelle non tanto spesse, grossette, da prima attaccate, poi scorrenti sul gambo, bianche sul principio, ma poi quasi del colore del cappello; gambo solido, generalmente molto alto, robusto, del medesimo colore del cappello, alla base bulboso; carne bianca, di odore forte, assai grato, come di frutta (Calvil) e sapore non speciale; basidii clavato-capitati, 35-45 × 6-8 /μ; spore ovatoglobose, jaline, 6-7 × 5-6 μ.

Nasce nei luoghi erbosi, pascoli, in grandi famiglie negli autunni molto piovosi, ma non dovunque (Sopramonte, S. Anna, Monte Brione presso Riva).

È uno dei funghi più squisiti, e pel forte aroma che possiede si può cuocere anche alla maniera dei tartufi servendosene come di questi per condimento. Si può pure facilmente disseccare alla maniera già indicata per l’Agarico imbuto. Non si può confondere con specie venefiche. Spiegazione delle figure: a-b Due individui in diverso stadio di sviluppo, c Individuo sezionato, d Basidii. e Spore.