I colloqui/II. Alle soglie/Il più atto
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IL PIÙ ATTO.
Adolescente forte, quadre le spalle e il busto,
irride al mio tramonto con chiari occhi sereni;
sdegna i pensieri torpidi, gli studi vani, i freni;
4tempra in cimenti rudi il bel corpo robusto.
Il ramo è che rallevi già sullo stesso fusto
accanto al ramo spoglio, Morte che sopravvieni....
A lui vada la vita! A lui le rose, i beni,
8le donne ed i piaceri! Madre Natura è giusto.
Ed egli sia quell’uno felice ch’io non fui!
Questa speranza sola m’addolcirà lo strazio
del Nulla.... Sulle soglie del Tempo e dello Spazio
12è pur dolce conforto rivivere in altrui.
Senza querele, o Morte, discendo ai regni bui;
di ciò che tu mi desti, o Vita, io ti ringrazio.
Sorrido al mio fratello.... Poi, rassegnato e sazio,
16a lui cedo la coppa. E già mi sento lui.