I Neoplatonici/Avvertimento del traduttore
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I Neoplatonici di Aristeo di Megara è una di quelle favole milesie, di cui i delicatissimi Elleni tanto si dilettavano. È un racconto osceno sino a la metà, ma è una opera d’arte; e perché bella opera d’arte è tradotta in italiano. Noi uomini moderni abbiamo tutti i vizi degli antichi Elleni, e forse anche più e maggiori, ma li nascondiamo non so se per pudore o per ipocrisia: quelli non nascondevano nulla, ed abbellivano con l’arte anche i vizi. Uno dei caratteri principali dell’Arte greca è questo che ella non è ipocrita, non nasconde nulla, rappresenta l’uomo nudo qual’è, anche con le sue vergogne. I moralisti potranno biasimare questo racconto, gli artisti se ne compiaceranno certamente, e diranno che l’arte fa bella ogni cosa.
E da questo racconto ancora si vede come sia antica l’opinione di alcuni discreti uomini, i quali credono che l’amor platonico non sia amore purissimo e scevro di ogni sensualità, come alcuni furbi han dato ad intendere per nascondere i loro amori maschili.
E di questo volevo avvertire coloro che leggeranno.