Favole (La Fontaine)/Libro terzo/XIII - I Lupi e le Pecore
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Dopo mill’anni di spietata guerra
Pecore e Lupi fecero la pace,
e fu un atto bellissimo fraterno:
perché se ai Lupi piace
5qualche volta mangiar le pecorelle,
dei Lupi colla pelle
fanno i pastori gli abiti da inverno.
Quell’esser sempre in pena ed in paura
al pascolo, alla caccia, era un tormento,
10mentre la pace adesso li assicura.
Dànno i Lupi in ostaggio i lupicini,
dàn le Pecore i cani. L’istrumento
col processo verbale
è redatto per via di commissari
15nei modi regolari,
e questa fu la pace universale.
Non molto dopo, quelli,
ch’eran Lupi piccini, ecco diventano
Lupi grossi, di sangue e carne ingordi.
20Un dì colto il momento
che i pastori parevan più balordi,
saltano addosso ai poveri fratelli,
a preferenza i più pasciuti e belli,
e li ammazzano tutti a tradimento.
25Poi fuggono nei boschi ed ai lontani
parenti dato avviso,
anche i cani mi ammazzan detto fatto,
che riposavan sul firmato patto.
La strage fu sì lesta
30che per morir nessuno alzò la testa.
Amici troppo buoni e confidenti,
è la pace una bella e santa cosa,
ma sol per chi ci crede.
Invece colla gente senza fede
35meglio è la guerra ed il mostrare i denti.