I' non vi miro perzar, morditori

Cecco Angiolieri

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti I' non vi miro perzar, morditori Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Tant'abbo di Becchina novellato Dugento scodelline di diamanti
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
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CXVII

Ma finalmente, a dispetto dei maldicenti, è ricco anche lui!

I’ non vi miro perzar, morditori,
ch’i’mi conduca ma’nel vostro stato;
ché ’l di vi fate di mille colori
4innanzi che ’l volaggio sia contato.
Ciò era vostra credenza, be’ segnori,
per ch’i’ m’avesse a sollazzo giocato,
ch’i’ divenisse de’ frati minori,
8di non toccar delia’ picciol né lato?
M’assa’ ve ne potrá scoppiar lo cuore,
ch’i’ ho saputo si diciar e fare,
11ch’i’ho del mi’assa’dentro e di fòre.
Ma ’l me’, ch’i’ ho, e che miglior mi pare,
si è’l veder di vo’, che ciascun muore:
14ché vi convien, per viver, procacciare.