Guida illustrata di Montepiano e sue adiacenze/Da Montepiano a Castiglion dei Pepoli

Da Montepiano a Castiglion dei Pepoli

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DA MONTEPIANO A CASTIGLIONE DEI PEPOLI




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hi avesse vaghezza di condursi fino a Castiglione dei Pepoli, che trovasi quasi alla medesima altezza di Montepiano, ossia a metri 690 sul livello del mare, alla metà circa del Monte Gatta, (alto metri 1045) dovrá traversare il ponte sul Setta, e quindi continuare per la provinciale Bolognese, [p. 38 modifica]e alla distanza da Montepiano di K.m. 7 giungerà a Castiglione; impiegandovi poco più di nn’ora.

Per distinguere questo luogo da tanti altri villaggi che portavano in antico, ed anche tuttora il medesimo nome, si chiamava Castiglion del Gatto, ed anche della Gatta, dal nome appunto del monte sulla cui pendice risiede orizzontalmente. Cambió poi il nome in quello di Castiglione dei Pepoli, allorchè divenne proprietà di questa cospicua famiglia bolognese.

Sembra che la sua origine sia antichissima, e che esistesse già ai primi tempi della Romana Repubblica. Di ció ne fanno fede le monete rinvenute, e che insieme a molte altre dei tempi del primo impero si conservano a Bologna. Si vedono tuttora in qualche luogo [p. 39 modifica]molti ruderi di antiche torri, che gli eruditi riconoscono di un epoca antecedente ai Feudi. Del resto nulla di certo si può asserire, giacchè mancano le vetuste memorie che andarono perdute il 6 del mese di Luglio del 1809, allorquando dai briganti Ceccarini Angiolo di Roncabilaccio, e Nucci Luigi di Ca’ di Capiella fu appiccato proditoriamente il fuoco all’archivio, che rimase totalmente distrutto. Si sa però che l’intero paese fu del pari distrutto nel 1317,1 e che risorto dalle rovine si resse [p. 40 modifica]con statuti, magistrati e milizie proprie. Nella Biblioteca civica di Bologna si trova una Riforma dei detti statuti che fu compilata nel 1617.

È certo che Castiglione era il Capoluogo della Contea dei Pepoli, la quale comprendeva Castiglione, Baragazza e Sparvo; più i villaggi di Calvare, Muscarolo, Casaglio, Prediera, Rasone, Bruscolo e Boccadirio, e si estendeva in lunghezza per 7 miglia e 6 in larghezza.

Cominciarono i Pepoli ad esercitar signoria su queste terre nel 1340, allorquando Baragazza e Bruscolo furono donate dai Fiorentini a Taddeo Pepoli, [p. 41 modifica]signore di Bologna, e nello stesso anno i due suoi figli Giacomo e Giovanni comprarono Castiglione (detto allora Castiglion de’ Gatti) dai Conti Alberti di Mangona, i quali ne erano padroni fino dal 1209, nel quale anno vi erano stati infeudati dall’Imperatore Ottone IV. Nel Luglio del 1369 per diploma imperiale di Carlo IV venivano investiti della Signoria di Castiglione, Baragazza e dipendenze i figli di Giacomo, avendo Giovanni venduto al fratello i suoi diritti sopra la parte che gli spettava. In seguito poi questo feudo fu confermato alla Famiglia dei Pepoli nel 1579 da Rodolfo II, e nel 1700 da Leopoldo I, che anzi quest’ultimo Imperatore concesse ai detti Signori fra le molte altre prerogative, la facoltà di poter coniare monete d’oro e di argento, e [p. 42 modifica]apporvi il loro stemma e cognome. Questo rilevasi da una pergamena esistente nell’Archivio dei Signori Pepoli, e che porta la data del 20 Aprile 1700. Anche Napoleone Bonaparte nel 1796 riconobbe tal signoria. Se non che, abolito il di 6 di Febbraio del 1797 il feudo, il Senato Bolognese invitò la popolazione di Castiglione, Baragazza e Sparvo ad unirsi alla Repubblica Cispadana. Per l’affezione però che la popolazione stessa aveva ai Pepoli loro Signori, rifiutò, protestando di voler continuare a reggersi con le proprie leggi e statuti. Ciò fu causa che il Senato Bolognese emanasse vari proclami con rampogne e minacce, tantochè, prevalendo finalmente la ragione del più forte, dovette pur troppo quel Comune perdere la sua autonomia come tante altre terre e cittá. [p. 43 modifica]

Al presente Castiglione dei Pepoli é un importante Comune della Provincia Bolognese che ha una superficie di Ettari 5960, con circa 6000 abitanti. É Mandamento di Provincia, vi risiede un Pretore, e possiede una stazione di Reali Carabinieri.

Il Municipio, la Pretura, l’Ufizio Postale e Telegrafico, si trovano nell’antico palazzo, situato in fondo alla piazza, che fu la residenza dei Conti feudatari e fabbricato nel XIV secolo. Però i vari restauri fatti in seguito gli hanno fatto perdere, specialmente all’interno, il carattere medioevale. Da un lato esiste ancora l’antica torre edificata circa il 1400.

Son rinomate assai le sorgenti di acqua fredda esistenti in Castiglione dei Pepoli, e che conservano [p. 44 modifica]costantemente la temperatura di gradi 8,7, secondo le osservazioni fatte da diversi distinti Medici, e specialmente dal Dott. Barbieri. Per questo si ritengono generalmente superiori anche a quelle di altri luoghi rinomati, ed in particolare a quelle di Oropa, che nei mesi estivi raggiungono la temperatura di 10 gradi. Da questa ottima prerogativa delle acque di Castiglione ebbe origine uno Stabilimento Balneario assai frequentato da chi si trova nella necessità o nell’abitudine di usare la cura idroterapica.

Note

  1. Forse rimonta all’epoca di questa distruzione uno scheletro rivestito della sua armatura di ferro, assai guasta dalla ruggine, il quale fu trovato nel 1864 sotto una grossa lastra di pietra, nel fare i fondamenti per la casa del sig. Dott. Felice Baccetti. È a deplorarsi che, per poca avvedutezza di coloro che stavano scavando, quell’armatura andasse in frantumi.