Guida della montagna pistoiese/Idrografia
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Idrografia. — Quantunque tutto il gruppo di montagne posto a tramontana debba geologicamente considerarsi come faciente parte del sistema appenninico, importa idrograficamente osservare la criniera che divide l’acqua fra i due mari Mediterraneo e Adriatico con un andamento singolare.
Essa muove a levante da Montepiano, e spingendosi verso mezzodì, viene al di qua di Lugomano, da dove andando da levante a ponente giunge per la Badia a Taona alla Collina. Da questa s’interna verso tramontana fino a Pracchia, e torna subito a spingersi verso le Piastre e Prunetta, che costituiscono il punto più meridionale di quella criniera. Da Prunetta retrocede verso tramontana, passando per l’Oppio, fino al Corno alle Scale, all’Abetone e al Libraperto, da dove poi esce a ponente dal territorio. Queste inflessioni dell’acquapende fanno sì che, mentre la divisione delle acque tra i due mari avviene sulla catena settentrionale fino al Corno alle Scale, passa poi sulla catena meridionale, mediante il suo spostamento, dal Corno alle Scale a Prunetta, e prosegue da questa parte fino a Montepiano.
Tali sono le inflessioni della catena appenninica che determinano la disposizione delle valli montane, che è come appresso.
La Valle del Bisenzio raccoglie sul versante meridionale tutte le acque da Montepiano al di sopra di Lugomano, mentre sul versante settentrionale si formano le valli della Setta, e della grande Limentra. Quindi da Lugomano alla Collina si formano a mezzogiorno le valli secondarie della Bure e della Brana tributarie dell’Ombrone, ed a settentrione la piccola Limentra che, come la Setta e la grande Limentra, ha la sua foce in Reno. Dalla Collina a Prunetta si determina a mezzogiorno il bacino dell’Ombrone, ed a settentrione quello del Reno, che retrocede fino all’Oppio ed a Mandromini.
Da Prunetta e dall’Oppio andando verso ponente, il territorio non ha più acque che versino nell’Adriatico: perchè l’acquapende dell’Appennino essendo sulla catena settentrionale, restano comprese tra quelle e la catena parallela ad essa verso mezzogiorno, formando la valle della Lima, nella quale versano il Limestre, la Liesina, ed altri torrenti montani. La Lima poi mette foce in Serchio sopra i Bagni di Lucca. A mezzogiorno hanno origine la Nievole, la Borra, il Salsero, e le due Pescie, che tutte si scaricano nel Padule di Fucecchio: quello che già era di Bientina, non riceveva che piccoli rii, e non di questo territorio. A levante poi di Serravalle tutte le acque della montagna, e del piano sono ricevute dal Bisenzio e dall’Ombrone, che il Montalbano costringe a volgere all’insù, nè possono metter foce nell’Arno che sopra la Golfolina. A ponente di Serravalle tutte le acque si raccolgono nel padule di Fucecchio, che essendo diviso dal territorio di Bientina mediante i Colli delle Cerbaie, non ha altro emissario che l’Usciana o Gusciana che mette foce in Arno al di sopra di Pontedera. Gli scoli della pianura a levante sono poco felici, avvegnachè l’Ombrone ed il Bisenzio non li ricevano che molto in basso; ma ben più triste è la condizione della pianura a ponente (la Valdinievole) ove la fiumana minaccia sempre di estendersi.