Girolamo Gualdo
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Fra le medaglie illustrate dall’Armand2 ve ne ha una in onore di Girolamo Gualdo, nato in Vicenza nel 1492 e mortovi nel 1566. La medaglia, già illustrata dal Mazzucchelli, reca nel diritto il busto del Gualdo colla testa scoperta, la fronte calva, la barba al mento e all’ingiro la leggenda: HIEROMINVS • GVALDVS • PROTONOTARIVS • APOST • Sono scolpiti nel rovescio una tartaruga e un delfino, attaccati l’una e l’altro per la coda e indirizzantisi in senso opposto per. la superficie del mare con la leggenda: INTER * VTRVNQVE * Il Gualdo, vissuto buona parte degli anni in Roma ai servizi del Card. Pompeo Colonna, si ritrasse, già nel pieno della virilità, in patria; dove, Canonico della Cattedrale, attese a’ begli studi, dilettandosi a un tempo d’opere d’arte. Il suo nome, non dimenticato del tutto per alcune orazioni e meno ancora per una serie di rime, parte edite e parte inedite, si collega sopra tutto a quella preziosa collezione di pitture, di sculture, di disegni, di medaglie e d’altri cimeli, che costituivano il Museo Gualdo, disperso avanti i primordi del secolo decimottavo. In Vicenza fu intimo a’ più insigni dei suoi concittadini, il Belli e il Trissino. Il Belli, morto nel 1646, nominavalo tra i suoi esecutori testamentari; ed è a credere che alcuni dei cimeli d’arte, onde adornavasi la collezione dell’insigne incisore, chiamata "uno stupore" dal Vasari, passassero nel Museo Gualdo. Tanta amicizia potrebbe far sospettare, di primo tratto, che la medaglia in onore di Girolamo, illustrata prima dal Mazzacchelli e poi dall’Armand, uscisse dal punzone del celebre Vicentino: e il sospetto potrebbe anche pigliar forma di ragionevole congettura, quando non sorgesse di mezzo un’altro fatto.
In Vicenza nasceva nel 1567, un anno dopo la morte del Gualdo, Camillo Mariani. Di lui lasciava memoria Girolamo Gualdo, un pronipote del Protonotario, vissuto in sui primordi del secolo decimo settimo. Il Mariani, scrìveva “fece molte opere nella città” di Vicenza “et in Venetia;” ma “perfettissimo divenne in Roma nella pittura, scoltura et architettura, come ne dimostra chiaro l’adornamento della Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, dove anco fu sepolto e da Monsignor Gualdo juniore gli fu scritto quell’epitaffio, in nome d’un suo discepolo, che dice: — Camillo Mariano Vicentino architecto, pictori, sculptorique insigni, qui dum veterum gloriam aemulatur, satis eos aequasse constat. Inventionibus acer, manu excellens, principibus charus, hominibus eiusdem artis acceptior, complures Italiae urbes monumentis ipsius clariores reddidit, felix quod Summorum Pontificum Clementis VIII et Pauli V in exornandis almae Urbis Basilicis primariis voto vel impleverit, vel superaverit. Paschalis discipulus in admirationem verae laudis magistro et civi suo c. p.3. — E il Museo Gualdo possedeva di Camillo parecchie medaglie. “Le sue opere presso di me, scriveva nel 1650 lo stesso Girolamo, sono in medaglie pulitissime: — Aulo Cecina Capitano generale di Vitellio — Gallo Poeta Vicentino — Palemone oratore (sic) — Alferisio Conte di Vicenza — Alberto Marano Vicario Imperiale — Giovanni da Schio Oratore — Girolamo Gualdo Cavaliere Protonotario Apostolico” 4.
Non lascio d’avvertire che l’impresa inter utrumque era la scelta secondo il vezzo del secolo decimo sesto, dal Protonotario medesimo, la quale vedevasi scolpita anche nella casa, dove raccoglievasi il prezioso Museo.
Note
- ↑ Dal Periodico Arie e Storia del 31 dicembre 1889.
- ↑ Les Médailleurs italiens, Tom. II, pag. 177, Paris, 1888.
- ↑ Girolamo Gualdo, Giardino di Cha Gualdo (1650) Msc. Cod. XXYII. cl. IV. nella Marciana. Oltre il detto, recansi nel Giardino altri epitaffi e due sonetti in lode di Camillo, i quali erano stati affissi al sepolcro.
Mi sia lecito riprodurre l’epitaffio: Camillo Mariano Vicentino sculptori eximio, picturae et archtecturae peritissimo. Quantum fuerit futurusque fuisset, si 44 annorum non decessisset, ejus opera hic et alibi demostrant. Moritur Paulinam in Exquiliis excolens structuram a. 1611. Vale, optime Praeceptor.
Hospes, ades parumque venerare sepulchrum:
Est etenim magni funeris urna capax.
Hic iacet insignis non una laude Camillus,
Mille modis vivum qui simulatur opus,
Doctus erat liquidis animare coloribus ora;
Sculpere sic marmor, marmor ut esse neges.
Aspice quae erexit miranda palatia, dices
Arte Syracusium iam superasse senem.
Dum Lachesis numerat laudes, non respicit annos;
Sic necat hunc iuvenem, quem putat esse senem.Questi epitaffi sono portati, con gravi scorrezioni anche dal Barbarano nella sua Historia Ecclesiastica di Vicenza, Lib. IV pag. 413 e 414, edita in Vicenza, nel 1760.
- ↑ Il Giardino di Cha Gualdo, loc. cit