<dc:title> Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Francesco Gemelli Careri</dc:creator><dc:date>1699</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Giro_del_mondo_del_dottor_d._Gio._Francesco_Gemelli_Careri_-_Vol._II/Dedica&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20191215192720</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Giro_del_mondo_del_dottor_d._Gio._Francesco_Gemelli_Careri_-_Vol._II/Dedica&oldid=-20191215192720
Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II - Dedica Giovanni Francesco Gemelli CareriGiro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu
Duca di Uzeda, Conte di Montalbano, Marchese di Belmonte, e di
Menasalbas, Signore dello Stato di Galves, e Jumela,
Tesoriere perpetuo delle Case Reali della moneta
di Madrid, Gentiluomo della Camera di S. M.
Cattolica, suo Consigliere di Stato,
ed Ambasciadore alla Santità
d’Innocenzio XII. etc.
ECCELLENTISS. SIGNORE.
Erminato, mercè della divina bontà, il mio lungo viaggio fra le nazioni più barbare, mi riportai l’anno passato nella[p. ivmodifica]Spagna, ove fui a darne il curioso ragguaglio alla Maestà Cattolica, Monarca e per la vastità, e per la moltitudine de’ Regni degno sol di paragonarsi a que’ potentissimi Re dell’Asia. Per lo che ebbi appunto allora la fortuna d’inchinar V. E. più d’una fiata dentro le sue magnifiche letterarie stanze, e di osservare i suoi gravissimi studj intorno alle scienze filosofiche, politiche, e matematiche: cognizioni in vero da Principe quale Ella è tra per l’altezza de’ natali, e per la profondità del giudicio, e per il maneggio di supremi governi, come riferiscono le vostre croniche, come manifestano le vostre opere, e come testifica il[p. vmodifica]Regno di Galizia, e di Sicilia da V. E. tanto saggiamente governato; e dirallo finalmente il Capo del Mondo, ove la sua virtù, come in Teatro proporzionato al proprio merito, rappresenterà la viva immagine dell’Austriaco Monarca Carlo II. principal Protettore della Sede, di Piero, e nell’uno, e nell’altro Mondo doppia colonna del Cristianesimo. Io poi alle prime novelle del suo ritorno in Italia colla carica di Ambasciador Cattolico presso il Sommo Pontefice, mi rallegrai con esso meco di averla di nuovo a riverire; ma dall’altro canto, non avendo ardire di comparirle avanti sfornito affatto di merito: ho [p. vimodifica]pensato per iscemar la noja, di presentarle alcuni pochi fogli de’ miei viaggi, acciò mentre Ella si degnerà di leggerli, possa io vagheggiare, e venerare insieme la sua grandezza, senza pericolo di rimanere oppresso dalla gloria; e perciò pongo sotto l’ombra del suo Real patrocinio la Persia, che sarà il secondo tomo del mio Giro del Mondo; ne ad altri meglio, che a V. E. potea consacrarsi la relazione di questo Imperio; poiché colla sua rara erudizione potrà concordare l’antico stato col presente di quella Monarchia, e raccogliere da’ soli frammenti di Persepoli, e dalle incognite iscrizioni, e cifere di quella Reggia i più[p. viimodifica]profondi arcani della Politica. E se V. E. per sua benignità mostrò l’anno passato di aver piacere de’ miei racconti, mi do a credere, che non sia per isdegnarne i scritti, anzi per difenderli dalla mordacità di quei, che per non poter dare alla luce cosa alcuna del proprio, lacerano l’altrui. Ed in questa forma mi assicurerò della continuazion delle sue grazie, e che non mi soscrivo fuor di ragione