Gioven sonetto, come vo' che sia
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Gioven sonetto, come vo’ che sia,
baste nel mio difetto a quel che vai,
se [mai] non fu soffic[i]ente, il sai,
4omo terren per natural[e] via.
[E] troppo forte n’è voler ch’om dia
risposta ferma del sogno che t’hai
preso dormendo, che dir divinai,
8port’a chi lo sporrà a tua volia.
Mal’ [ può dentro di sé ] voler dir «Coco!»,
chi domandasse dritto de la sola,
11per bon significar trar di quel gioco.
[ . . . . . ] la voce Niccola
come [ . . . . . ] en fioco
14[ . . . . . ] Quella è la scola.