Giovanni Verga colpito da paralisi
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Giovanni Verga colpito da paralisi
versa in gravissime condizioni
catania, 26 gennaio:
Si è sparsa, ieri, fulmineamente in città una notizia che ha portato in tutti una vera desolazione: Giovanni Verga, l’illustre letterato, era in condizioni gravissime. Ci siamo subito recati a casa dell’illustre scrittore, dove ci venne riferito dai famigliari che il maestro, dopo la consueta visita al Circolo Unione, rincasò senza che nessuno si accorgesse di un qualsiasi suo malore, nè egli lo accusò. Si ritirò in camera, rinchiudendovisi come il solito.
Ieri mattina il suo fidato cameriere, impensierito di non esser stato chiamato come il solito, e vedendo che il suo padrone tardava a levarsi più del consueto, bussò alla porta. Nessuno rispose. Allora, ancor più impensierito e supponendo una disgrazia, chiamò il nipote dello scrittore con il quale, forzata la porta e penetrato in camera, rinvenne il Verga che, quasi ancora completamente vestito, era stramazzato a terra, ove giaceva privo di sensi.
Adagiato sul letto e chiamato d’urgenza il prof. Dabundo Finocchiaro, questi constatò trattarsi di paralisi.
Evidentemente lo scrittore catanese, rientrato nella sua camera in condizioni normali e toltasi la giacca e il gilet, era stato improvvisamente assalito dal male. Fece qualche passo, barcollando, per cercare di chiamare aiuto, poi cadde, privo di sensi, rimanendo così fino a che il fido servitore, con l’aiuto del nipote, non lo rinvenne come abbiamo detto.
Verga non ha sinora pronunciato parola: il suo stato, a dichiarazioni dei sanitari, è gravissimo, e non lascia speranza alcuna.
Il maestro è assistito dai nipoti e dalla sorella. A casa dell’illustre letterato è un accorrere di gente di tutte le condizioni sociali, per informarsi delle sue condizioni.
Ma ogni speranza sembra perduta.
Stamane le condizioni si sono ancora aggravate. All'infermo è stato riscontrato un vasto focolaio emorragico cerebrale. La catastrofe si crede imminente. Il grande scrittore giace in un letto a doppia piazza, in una vasta stanza, attorniato dai nipoti e da alcuni intimi, tra cui Federico De Roberto. Il corpo del maestro ha perduto tutta la sensibilità.