Giardino di ricreatione/B
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Bandiera vecchia, honor di Capitano.
Barbier giouane, e medico vecchio.
Bella botta, non ammazza vccello.
Beata quella casa, che da vecchio sà.
Buon vino, fa buon’aceto.
Buon papero, e cattiua oca.
Buon cauallo e rio cauallo, vuol sperone.
Buona donna e ria donna, vuol bastone.
Bocca, braghe, e dado, il tuo fatto è spacciato.
Buon cane, non truoua buon’osso.
Beato, chi serue a’beati.
Bisogna viuer’a Roma, co’ costumi di Roma.
Batter si deue, mentre è caldo il ferro.
Bisogna viuer’assai, per imparar’assai.
Biasmar Prencipi è pericolo & il lodargli è bugia.
Ballare, secondo il verso & il suono.
Ballare senza suono.
Bocca serrata, mosca non entra.
Buttar sardelle, per prender luccy.
Bisogno, fà buon fante.
Bere alla Greca.
Breue oratione, penetra.
Bisogna ligar l’asino, doue vuole il padrone.
Ben che la volpe corra, i polli hanno le ale.
Ben spesso erra, il giudicio humano.
Bisogna tener l’occhio al pennello.
Bisogna oppor’ Orlando a Rinaldo.
Bene si conuiene, l’herba col fiore.
Buona fortuna, sapientia a chi la vuole.
Buon terreno da piantar carotte.
Bello fin fà, chi ben’amando muore.
Beui il vino, inanzi che diuenghi aceto.
Ben more, chi morendo esce di doglia.
Bellezza e nobiltà, dona ricchezza.
Bisogna macinare, mentre pioue.
Bassa fortuna, alto saper non toglie.
Buon giudicio, buona sententia.
Buon testimonio è Dio, de gl’atti giusti.
Bello è il disordine, che l’ordine produce.
Buon mezzo è il tempo, a dispareri & ire.
Bello è l’imparar, ancor che vecchio.
Breue demerto, un seruir lungo estingue.
Buon dritto e buona lingua, in lite vincono.
Bene morendo, honor s’acquista.
Breuissima risposta, è il fatto proprio.
Ben muore a chi nemica è la fortuna.
Bella donna, & veste tagliuzziata, sempre truoua qualche vncino.
Bononia docet.
Beato il corpo, che per l’anima lauora.
Beata quella casa, che non ha cierica rasa.
Buon principio, fà buon fine.
Bisogna far, come la formica.
Buona guardia, schifa ria fortuna.
Ben sostien’ il toro, chi ha portato il vitello.
Buono con buono, rende bontá maggiore.
Bello è saper mutar proposito a caso.
Barbier’ di Dionigi, parlò troppo.
Bisogno, non inserisce sempre necessità.
Bocca dolce, bocca di puttana.
Bologna la grassa, Padoua la passa.
Bruna oscura, tre di dura, se vien di trotto, ne dura piu di otto.
Bisogna distendersi, quant’è lungo il lenzuolo.
Baldezza di patron, capello da matto.
Bisogna ch’il sauio, porti il matto in spalla.
Bisogna un sauio & un matto, per tagliar’ un formaggio.
Bisogna un matto, per cuocer le vuoua.
Buona opinione, non è lode.
Bisogna gustar il mele, con le ponta delle dita.
Bisogna tener’ il becco lungi dal’herba.
Batti il cattiuo, lui peggiora, batti il buono, lui migliora.
Balti il cesto, riman’ il manico.
Bel cauallo non morir, che l’herba fresca dee venir.
Bon di dalla corte.
Buon vino, cattiua testa.
Buon vino fauola lunga.
Buona incudine, non teme martello.
Bisogna venire col quibus, diceua il Gonnella.
Buona gallera, arriua e passa.
Buon barbiere, rade bene.
Balloccare ad ogni pelo che vola.
Bene gli stà, a chi ci si lascia corre.
Beato chi ha un’occhio, in terra di ciechi.
Ben venga maggio co suoi fiori.
Bolzone dispennato.
Bussarsi le banche dietro.
Buon foco e buon vino, scalda ogni camino.
Baie fanno dir baie.
Bone ragioni, male intese, sono come perle a porci tese.
Ben’ama chi non oblia, ben fà chi s’humilia.
Buon’è quel medico, che se stesso sana.
Bella donna, cattiua testa, buona mula, pessima bestia.
Buon paese, cattiuo camino.
Buon’auuocato, cattiuo vicino.
Bella promessa, liga il matto.
Bellezza è oggetto, da soggetti indegni.
Buon’e saper’ mestier’, per seruirsene se fà mestier.
Beni di fortuna, passan come la Luna.
Briglia & spron, fan’ il cauallo buon.
Buona volontà, suplisce alla facultà.
Bellezza & follia, son souente in compagnia.
Bocca humida, piede secco.
Brina di mattina, harai giornata fina.
Ben dire vale assai, ma ben fare più.
Buon tempo, & buona vita, padre e madre fa scordar.
Buon vino, scalda il pelegrino.
Beui vin come Re, & acqua come toro.
Ben seruir’ acquista amici, & il vero dir’ nimici.
Barba rossa, crine negro, falsi di natura.
Belle parole, ma guarda la borsa.
Buon mercato, inganna chi va al mercato.
Beui sopra l’vuouo, quanto sopra un boue.
Buon soldato, esce dal prato.
Bisogna indurare, chi vuol durare.
Bisogna ch’il Prete viua del’altare.
Ben giuoca, chi vince.
Bella o brutta, tutto è vno al’oscuro.
Bianca è la neue, e pur ogni un la lascia.
Bisogna chiamar la gatta per il nome suo.
Bisogna altro che parole.
Bisogna aiutarsi con le mani, e co’ piedi.
Bisogna valersi de’ ferruzzi.
Bere sangue di drago, e pascersi di cameleonte.
Bisogna gittar’ il ghiaccio tondo.
Bugia Marchiana.
Brina alla vigna, ma non al grano.
Buona amistà, è un altro parentà.
Beltà senza bontà, è come vino suentà.
Bene tardi venuto, per niente è tenuto.
Barba bagnata, è mezza rasa.
Boccone inghiottito, amici non catta.
Brutta è quella bestia, che non ha ne coda ne testa.
Bue sciolto, lecca per tutto.
Beuendo vien la sete.
Bello discorso, accorcia la giornata.
Brauare a credenza.
Brutta in culla, bella in sella.
Beccarsi i getti.
Bragia coperta.
Buon di eun bue.
Bisogna spogliarsi in giuppone per far questo.
Beui del negro che guadagnerai la tintura.
Ben spesso si piglian delle volpi.
Beuer de l’acqua di fonte Branda.
Borsa d’ogni denaro.
Beato colui, che sa beare altrui.
Buon soldato gia mai fia, chi per tempo lascia d’andar via.
Bisogna martellare a misura, quando sono più a vna incudine.
Barcaruolo da porto.
Becco fa becco.
Bel carro, & be’ buò, bella moglie, a chi la vuò.
Ben può andar a piedi, chi ha buon cauallo in stalla.
Ben dire, & mal fare, non è che se con sua voce dannare.
Ben diremo, ben faremo, ma mal’ và la barca senza remo.
Belle parole, e cattiui fatti, ingannano sauij, & matti.
Ben’è folle, chi può hauer piacer’e non lo tolle.
Ben’è frutta dura, che il tempo non matura.
Bascio di bocca, spesso cuor non tocca.
Bello parlare non scortica, ma sana.
Bisogna saluar la capra & i cauoli.
Beccarsela su in un sorso.
Bisogna vbidire, chi mangia il pan d’altrui.
Bello bolzacchino.
Beretta rossa.
Bello calcagno.
Ben s’ode ragionar, si vede il volto, ma dentro il petto mal’ giudicar puossi.
Bocca basciata non perde ventura, anzi si rinuoua come fà la luna.
Basti al’ nocchiero ragionar de’ venti, & il pastore conti i suoi armenti.
Benche d’ostro, di gemme, e d’or ti cuopri, se villan sei, ancor villan ti scopri.
Basta al leone prostrar’i corpi a terra, quand’il nemico giace, ha fin la guerra.
Baiardo da tre, cauallo da Re, baiardo da quatro, caual’ da matto, baiardo da vno, non lo dar’ a niuno.
Ben si può giudicar che corisponde, a quello che appar di fuor, quel che s’asconde.
Ben si castra, ben si mugne, vecchio matto ch’amor pugne, tempo è alhor di menar l’ugne, e tagliargli giù le sugne.