Gente non convinta

Cesare Pavese

Italo Calvino 1933 Indice:Pavese - Poesie edite e inedite.djvu poesie letteratura Gente non convinta Intestazione 27 aprile 2024 100% Da definire

Agonia Fine della fantasia
Questo testo fa parte della raccolta Poesie edite e inedite


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Gente non convinta

Questa pioggia che cade per piazze e per strade,
e in caserma e in collina, va tutta sprecata.
Domattina le piante saranno lavate,
lungo i viali, e il cortile in caserma bel molle,
da sfangarci al ginocchio: i lavori che fanno in città
sembran tutti quest’acqua che cade sui tetti.

          (Fuori, piova nel buio per tutte le strade,
          finirà che domani per terra c’è l’erba).

Si è veduto stasera venire giú l’acqua
per i fossi, in collina, e la terra ingiallita
dalle foglie e dal fango. Ma, sopra il sentore
della terra, uno sterile tanfo di fiori
che succhiavano l’acqua, e tra i fiori, le ville
che grondavano pioggia. Soltanto dall’altro versante,
arrivare sul vento un sentore di vigna.

          (Fuori, piova nel buio per piazze e per strade,
          non importa: c’è un vino che viene a scaldarci
          di un calore che ancora domani sapremo cos’è).

C’è un odore di pietra nel vento bagnato,
e per terra, soltanto rotaie. Le donne che passano
le conosce nessuno. Le donne in città
sono sempre diverse e non servono a niente.
Nel casino, là sí che gli odori son buoni
e le donne son brave. Ma vivono come in caserma
anche loro e il lavoro che fanno è una stupidità.

          (Non importa: le donne verranno a scaldarci
          di un calore che ancora domani sapremo cos’è).