Gente non convinta
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Gente non convinta
Questa pioggia che cade per piazze e per strade,
e in caserma e in collina, va tutta sprecata.
Domattina le piante saranno lavate,
lungo i viali, e il cortile in caserma bel molle,
da sfangarci al ginocchio: i lavori che fanno in città
sembran tutti quest’acqua che cade sui tetti.
(Fuori, piova nel buio per tutte le strade,
finirà che domani per terra c’è l’erba).
Si è veduto stasera venire giú l’acqua
per i fossi, in collina, e la terra ingiallita
dalle foglie e dal fango. Ma, sopra il sentore
della terra, uno sterile tanfo di fiori
che succhiavano l’acqua, e tra i fiori, le ville
che grondavano pioggia. Soltanto dall’altro versante,
arrivare sul vento un sentore di vigna.
(Fuori, piova nel buio per piazze e per strade,
non importa: c’è un vino che viene a scaldarci
di un calore che ancora domani sapremo cos’è).
C’è un odore di pietra nel vento bagnato,
e per terra, soltanto rotaie. Le donne che passano
le conosce nessuno. Le donne in città
sono sempre diverse e non servono a niente.
Nel casino, là sí che gli odori son buoni
e le donne son brave. Ma vivono come in caserma
anche loro e il lavoro che fanno è una stupidità.
(Non importa: le donne verranno a scaldarci
di un calore che ancora domani sapremo cos’è).