Gaio e gentil giardino adorno e fresco
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Questo testo fa parte della raccolta Rime scelte di poeti del secolo XIV/Francesco Vannozzo
Gaio e gentil giardino adorno e fresco
Dove per suo piacer la dea s’asconde,
Inclina verso me tue fresche fronde,
4Se per parlare un poco non t’incresco,
Io sono il cor del tuo fratel Francesco,
Quel che sì crudelmente Amor confonde.
Da te mi parto e non so veder d’onde:
8Mia morte fuggo, in cui tanto m’adesco.
Solo un rimedio trovo alla mia doglia:
Che, s’e’ fia mai che in te costei s’intenda,
11Tu faccia lagrimar ciascuna foglia;
E gli arbor tutti mia ragion difenda;
Per fin che la non è mossa di voglia,
14I fiori e l’erba esta giudea riprenda.
E s’ella vi domanda — A che piangete? —
16Ognun risponda — Pietà non avete. —