Funesto un dì d'Eternità pensiero
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Cotta
XII1
Funesto un dì d’Eternità pensiero
L’estrema a rimirar mia dubbia sorte,
Per l’ombre orrende del cammin di Morte
Colà mi scorse, ov’ha Giustizia impero.
5A destra, e a manca in lungo ordine e nero
Meco venìa la formidabil Corte
De’ miei desir, dell’opre inique e torte,
Ad accusarmi al tribunal severo,
E gridar tanto contro me vendetta,
10Che già sul capo mio l’alto superno
Signor vibrava la fatal saetta:
Quando Maria, ch’ave di me governo,
La man distese a pro dell’Uomo eletta,
E alto ritenne il divin braccio eterno.
Note
- ↑ Protezione di Maria N.D.