Non v’ha ricchezza, cui sperar non sia

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Archiloco - Frammenti (Antichità)
Traduzione dal greco di Achille Giulio Danesi (1886)
Non v’ha ricchezza, cui sperar non sia
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Non v’ha ricchezza, cui sperar non sia
     Concesso conseguire o che stupore
     Rechi, chè Giove degli Olimpii padre
     La notte fe’ dal mezzogiorno uscire,
     Spenta la luce del fulgente Sole,
     Tal che doglia e timor gli uomini invase.
     Ma dal medesmo ancor vengono all’uomo
     Anche le fide e desiate cose.
     Niun più si meravigli in mezzo a noi
     Pur vedendo che fiere i salsi flutti
     Cangino con delfini e lor più piaccia
     Del mar sonante il flutto che la terra
     E ch’a’ delfini sia più grato il monte 1.

Note

  1. L’ecclissi solare, che spaventava gli antichi.