Forte pensier ne' miei desiri affiso
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pietro Paolo Carrara
IV
Forte pensier ne’ miei desiri affiso
Mi spinse un giorno alla magion d’Amore
E giunto all’inuman fiero Signore,
Ch’era sul tron cinto di fiamme assiso:
5Vidi il barbaro tetto, e tutto inciso
Era a note di pianto e di dolore,
Mentre d’intorno un indistinto orrore
Scorreva ognor per tener lungi il riso.
Folte schiere d’Amanti afflitte e smorte
10Alto quivi piangeano, e fin la speme
Io vidi mesta, e in volto umìl la sorte;
E il crudel, che d’ognuno udìa la pena,
Sai mio cuor, che facea? Dannava a morte
Chi soffrir non volea la sua catena.