Forse aspettiam, che le Caucasee cime
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera
LXII
Forse aspettiam, che le Caucasee cime
Lascino per pietà gli orridi Sciti,
E contra l’armi d’Ottomano arditi
4Rompano il giogo, onde Sïon s’opprime?
Ah! che la Croce riportar sublime
Dobbiam pur noi di Palestina ai liti,
Cui nel chiaro dell’aria appena usciti
8Sacrosanta nel petto ella s’imprime:
Carmelo, Ebron, di Bettelem le mura
Gridano ognor: Gerusalem cattiva
11Ambe le palme lagrimevol tende:
E calpestata da ria gente impura
Del celeste Giordan l’inclita riva
14I nostri spirti alla bell’opra accende.