Libro secondo - Capitolo 12
Quando il re udì la risposta di Florio, ben conobbe il suo volere occulto, e che le scuse da lui porte, non da pietà che di lui padre avesse, ma sola la forza d’amore che a Biancifiore lo stringea li facea questo dire; onde egli così gli disse: - Figliuolo, siano di lungi da noi gli avversi casi, i quali tu ora in forse mettevi futuri, però che se pure avvenissero, tanto ne sarai vicino, che ben potrai al pietoso uficio esser chiamato. Ma tu sanza dovere ti ramarichi, ponendolo in non convenevole cosa, che un figliuolo di tal re, quale tu se’, vada per le strane scuole studiando. Or ove ti mando io? Se tu riguardi bene, tu vai in casa tua e nella tua città e nel tuo regno a dimorare. E se non fosse che ’l troppo amore de’ padri verso i figliuoli li fa le più volte pigri alle virtù certo io m’atterrei al tuo consiglio di farti appresso di me studiare; ma acciò che niuno atto di pigrizia dal grande amore ch’io ti porto ti succedesse, mi fo io alquanto contra me medesimo rigido, dilungandoti un poco da me. E certo tu il dei aver caro, però che la tua età richiede più tosto affanno che agio: il sole, poi che Lucina chiamata dalla tua madre mi ti donò, è quattordici volte ad un medesimo punto ritornato nelle braccia di Castore e di Polluce, e è entrato nel cammino usato per compiere la quintadecima, e è già al terzo della via, o più avanti. Deh, se tu rifiuti, e dubiti d’andar così vicino a noi, come poss’io presumere che tu, per divenire valoroso, se accidente avvenisse, prendessi sopra te un grave affanno? Caro figliuolo, e’ non si disdice a’ giovani disiderosi di pervenire valorosi prencipi l’andare veggendo i costumi delle varie nazioni del mondo. Già sappiamo noi che Androgeo, giovane quasi nella tua età, solo figliuolo maschio di Minòs, re della copiosa isola di Creti, andò agli studii d’Attene, lasciando il padre pieno d’età forse più ch’io non sono, perché in Creti non era studio sofficiente al suo valoroso intendimento. E Giansone, più disposto all’armi che a’ filosofichi studii, con nuova nave prima tentò i pericoli del mare per andare all’isola de’ Colchi a conquistare il Montone con la cara lana, e con esso etterna fama, perché ne’ suoi paesi non potea mostrare la sua virtuosa forza, e giovanissimo abandonò i vecchi padre e ziano sanza alcuna erede: l’onore del mondo né i celestiali regni non s’acquistano sanza affanno. Io conosco manifestamente che effettuoso amore ti strigne a essere sempre meco, e niuna altra cagione ti fa scusare l’andata; ma l’andare a Montoro non sarà allontanarsi da me. Onde, caro figliuolo, va, e sì sollecitamente con acconcio modo studia, che tu possi a me in brieve tempo sanza più avere a studiare ricongiugnerti valoroso giovane -.