Libro quarto - Capitolo 63
Parmenione sedeva appresso a questa donna, e sanza altro attendere, come la reina tacque, così cominciò a dire: - Gentile reina, io fui lungamente compagno d’un giovane, al quale ciò che io intendo di narrarvi avvenne. Egli tanto quanto mai alcun giovane amasse donna, amava una giovane della nostra città bellissima e graziosa, gentile e ricca d’avere e di parenti molto, e essa molto amava lui, per quello che io conoscessi, a cui questo amore solamente era scoperto. Amando adunque questi questa con segretissimo stile, temendo non si palesasse, in niuna maniera a costei potea parlare, acciò che il suo intendimento le discoprisse e di quello di lei s’accertasse; né a persona se ne fidava che questo di parlare tentasse. Ma pure stringendolo il disio propose, poi che egli a lei dire nol poteva, di farle per altrui sentire ciò che per amore di lei sostenea. E riguardato più giorni per cui più cautamente tale bisogna significare le potesse, vide un dì una vecchia povera, vizza, ranca e dispettosa tanto, quanto alcuna trovare se ne potesse, la quale, entrata nella casa della giovane, e cercata limosina, con essa se ne uscì; e più volte poi in simile atto e per simile cagione ritornare la vide. In costei si pose costui in cuore di fidarsi, imaginando che mai sospetta non saria tenuta e compiutamente le poria il suo intendimento fornire: e chiamatala a sé, grandissimi doni le promise, se aiutare il volesse in quello ch’egli le domanderebbe. Ella giurò di fare tutto suo potere: a cui questi allora disse il suo volere. Partissi la vecchia dopo picciolo spazio di tempo, accertata la giovane dell’amore che il mio compagno le portava, e lui similemente come ella sopra tutte le cose del mondo lui amava, e ocultamente ordinò questo giovane essere una sera con la disiata donna. E messalisi inanzi, come ordinato avea, alla casa di costei il menò. Dove egli non fu prima venuto, che, per suo infortunio, la giovane, la vecchia e esso furono da’ fratelli della giovane insieme tutti e tre trovati e presi: e costretti di dire la verità che quivi facessero, confessarono quello che era. Erano costoro amici del giovane, e conoscendo che a niuna loro vergogna costui era ancora pervenuto, non lo vollero offendere, che poteano, ma ridendo, gli posero questo partito, dicendo così: "Tu se’ nelle nostre mani, e hai cercato di vituperarci, e di ciò noi ti possiamo punire se noi vogliamo; ma di queste due cose l’una ti conviene prendere, o vuoi che noi t’uccidiamo o vuoi con questa vecchia e con la nostra sorella, con ciascuna, dormire un anno, giurando lealmente che, se tu prenderai di dormire con costoro due anni e il primo con la giovane, che tante volte quante tu la bacerai o ciò che tu le farai, altretante il secondo anno bacerai o farai alla vecchia; o se la vecchia il primo anno prenderai, tante volte quante la bacerai o toccherai, tante simigliantemente e non più né meno la giovane nel secondo anno farai". Il giovane ascoltato il partito, vago di vivere, disse di volere con le due due anni dormire. Fugli consentito: rimase in dubbio da quale dovesse inanzi cominciare, o dalla giovane o dalla vecchia. Di quale il consigliereste voi per più sua consolazione che egli dovesse avanti pigliare? -.