Filocolo/Libro quarto/39

Libro quarto - Capitolo 39

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Vestita di bruni vestimenti sotto onesto velo sedea appresso costui una bella donna, la quale, come sentì la reina alle sue parole aver posto fine, così cominciò a dire: - Graziosa reina, e’ mi ricorda che, essendo io ancora picciola fanciulla, un giorno io dimorava con un mio fratello, bellissimo giovane e di compiuta età, in un giardino, sanza alcuna altra compagnia. Dove dimorando, avvenne che due giovani donzelle, di sangue nobili e di ricchezze copiose, e della nostra città natie, amando questo mio fratello e sentendolo essere in quel giardino, amendue là se ne vennero, e lui, che di queste cose niente sapeva, di lontano cominciarono a riguardare. Dopo alquanto spazio, vedendolo solo, fuori che di me, di cui elle poco curavano però che era picciola, così fra loro cominciarono a dire: "Noi amiamo questo giovane sopra tutte le cose, né sappiamo egli ama noi, né convenevole è che amendune ci ami; ma qui n’è al presente licito di prendere di lui parte del nostro disio, e di conoscere se di noi egli ama alcuna, o quale egli ama più; e quella che egli più ama, poi sua si rimanga sanza esserle dall’altra impedito: però ora ch’egli dimora solo e che noi abbiamo tempo, corriamo, e ciascuna l’abbracci e baci: egli quale più gli piacerà, poi prenderà". Determinatosi a questo, le due giovani cominciarono a correre sopra la verde erba verso il mio fratello: di che egli si maravigliò vedendole, e vedendo come veniano. Ma l’una di loro ancora assai lontana, vergognosa quasi piangendo ristette, l’altra infino a lui corse e l’abbracciò e baciollo e poseglisi a sedere allato raccomandandoglisi. Ma poi che l’ammirazione che costui ebbe dell’ardire di colei fu alquanto cessata, egli la pregò che per quello amore ch’ella gli portava, ella gli dovesse di questa cosa dire intera la verità. Essa niente ne gli celò: la qual cosa questi udendo, e dentro nella mente essaminando ciò che l’una e l’altra avea fatto, fra sé conoscere non sapea qual più l’amasse, né qual più egli dovesse amare. Ma venuto accidente che di queste parole il convenne partire, di questo a più amici domandò consiglio, né mai alcuno il sodisfece al suo piacere di tal dimanda: per la qual cosa io priego voi, da cui veramente credo la vera diffinizione avere, che mi diciate quale di queste due dee essere più dal giovane amata -.