Libro quarto - Capitolo 106
O avarizia, insaziabile fiera, divoratrice di tutte le cose, quanta è la tua forza! Tu sottilissima entratrice con disusate cure ne’ mondani petti rompi le caste leggi. Tu con grosso velo cuopri il viso alla ragione. Tu rivolgi la ruota contra ’l taglio della giusta spada. Tu spezzi con disusata forza i freni di temperanza, e levi a fortezza le sue potenze. Tu, o insaziabile appetito, rechi necessità ne’ luoghi d’abondanza pieni. Tu, o iniqua, non sai che fede si sia. Tu puoi i pietosi cuori rivolgere in crudeli. Che più dirò di te, se non che puoi la fama per la infamia far lasciare e gli etterni regni per li terreni abandonare? Chi avria mai potuto, o guastatrice d’ogni virtù, credere che pascendoti ampiamente nel petto di Sadoc, la sua fierità in vilissima lenonia si mutasse per te? Forti cose paiono a pensare le tue operazioni!