Libro primo - Capitolo 17
Sì come gli impetuosi fiumi, i quali dell’alte montagne, turbati per la piovuta acqua, ruinosi impetuosamente caggiono sanza ritegno, menando seco alcuna volta grandissime pietre, le quali fanno insieme non minore fracasso che l’acque; così giù per la straripevole montagna, sanza tener via o sentiero diritto, si dirupava lo iniquo essercito, goloso dello innocente sangue, con un romore e con una tempesta sì di suoni di corni e di trombe e d’altri crudeli strumenti, come del forte strepito dell’armi medesime e de’ cavalli, che tutta la valle faceano risonare. Giulia, meno piena di varie sollecitudini, sentendo il romore prima s’avvide della iniqua gente; la quale, vedendoli sì tempestosamente venire, temendo come la timida cerva davanti al leone divenne, e tornata fredda come i bianchi marmi, a Lelio temorosamente s’accostò, e con rotta voce cominciò a dire: - O Lelio, ove è fuggito il tuo lungo provedimento? Or non vedi tu quella gente armata che sì furiosamente verso noi discende dell’alto monte? Che gente può ella essere? Come non provedi tu al necessario rimedio ora, se elli vengono per offenderci? -. A queste voci alzò Lelio gli occhi e guardossi davanti, e vide il maladetto popolo ancora assai lontano, ma non tanto che fuga avesse potuto sé e’ suoi compagni trarre delle mani degli avversarii, ond’egli alquanto pavido nella mente, rivolto alla sua compagna disse: - Non dubitare, fatti sicura che questi non cercano noi - tenendo con forte viso nascosa la creata paura; e poi fra sé cominciò a pensare, dicendo: "Certo costoro scendono sì furiosi per prenderci al varco della montagna, e vogliono di noi l’una delle due cose: o essi vogliono farsi del nostro avere posseditori privandone noi, o elli vengono, sì come ribelli della nostra legge, per privarci di vita, essendosi già loro in alcuno atto manifestata la nostra condizione. E a dire che di qui noi fuggendo volessimo scampare, questo è impossibile, però che i loro cavalli, freschi e possenti, assai tosto sopragiugnerebbono i nostri, affannati; e il volere loro con l’arme resistere, noi siamo picciola quantità a sì gran moltitudine. Dunque solamente aspettare la lor pietà, misericordia chiamando, è il migliore, acciò che fuggendo noi non incrudeliamo più gli animi; la quale s’elli la concedono, avanzeremo con Dio il nostro cammino, e se no, nelle nostre braccia, sperando in Dio, rimanga l’ultima parte della nostra salute".