Favole (La Fontaine)/Libro terzo/XVII - La Donnola nel granaio
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Madamigella Donnola, fresca di malattia,
e fatta ancor di corpo più lungo e mingherlino,
in un vicin granaio un giorno penetrò
per un foro, che meglio diremo un forellino.
5E qui tanto mangiò,
con tanta indiscrezione,
di lardo e d’ogni tenero boccone,
che grassa e bella in breve diventò.
Un dì, verso la fine di quella settimana,
10udito dopo il pranzo un gran rumor di là,
volea fuggir, ma - Come? - esclama, - è cosa strana!
Non sono io forse un giorno passata per di qua?
Com’è che il buco a un tratto divenne così stretto? -
E dopo molti inutili
15giri e rigiri, ovunque ch’ella vada
crede sempre d’aver sbagliato strada.
Un topo che la vede in imbarazzo e in pena,
le disse: - Ma non sai
che allora non avevi ancor la pancia piena?
20Magra venisti, amica, e magra tornerai -.
Ciò che di te si dice, anima mia,
a molti altri conviene,
ma confonder le cose non conviene
per far gran pompa di filosofia.