Farsaglia/Vita di Lucano
Questo testo è completo. |
◄ | Farsaglia | Argomento dell'opera | ► |
LA VITA
DI
MARCO ANNEO LUCANO.
___________________
Marco Anneo Lucano nacque da Caja Acilia figlia di Acilio Lucano Oratore, e da Anneo Mela Cavaliere Romano Fratello di Seneca lo Stoico in Cordova ai 12 di Novembre, essendo Consoli per la seconda volta C. Cesare Germanico e Lucio Cesiano. Pargoletto appena d'otto mesi fu dal genitore tradotto a Roma, dove educato nelle scienze ebbe per suoi precettori Palemone grammatico, Virginio Flavio rettore e Cornuto poeta insieme e filosofo. Nello stesso ginnasio si trovarono Salejo Basso e Aulo Persio, coi quali strinse parziale amicizia. Col crescere degli anni si sviluppò ben presto il suo genio vivace, onde fu caro a Nerone allora giovinetto, a cui Seneca suo zio era ajo e precettore. Pertanto prima dell'età fu creato Questore; indi con pieni voti venne aggregato al Sacerdozio. Si legò in appresso in matrimonio con Polla figlia di Pollo Argentario, donzella nobile, ricca, ed erudita, che gli fu d'aiuto nel ripulire i primi tre libri della Farsaglia. Non potè però sottrarsi all'odio di Nerone divenuto sfrenato e crudele. Il motico fu l'imprudenza del Poeta nel contrastare all'ambizioso Imperadore la gloria della Poesia. Imperocchè facendo egli recirare la Niobe nel Teatro di Pompeo, Lucano all'improvviso si pose a cantare l'Orfeo, e dai Giudici ne riportò la palma. Dopo questo fatto denigrando Nerone la fama de' suoi versi, che v'aggiunse un divieto di non più recitare cantilene poetiche, si gittò il mal avveduto Poeta dalla fazione Pisoniana, entro nella congiura, e acculato ne riportò l'impunità colla barbara mercede di palesare fra la tortura la madre: ma fur vane le promesse, e nulladimeno venne condannato a morire coll'arbitrio di far scelta della qualità. Gli furono pertanto in un bagno caldo segare le vene, e fuori spicciando il sangue, allorchè s'avvide degli estremi periodi dalla languidezza di sue forze, ciò non ostante con animo intrepido e generoso pronunciò questi versi del lib. 3 del suo Poema.
Scinditur avulsus: nec, sicut vulnere, sanguis
Emicuit lentus: ruptis cadit undique venis,
Discususque anima diversa in membra meantis
Interceptus aquis, nullius vita peremti
Est tanta dimissa via.
Questi furono gli ultimi accenti. Morì al 30 d'Aprile, essendo Consoli Nerva Sillano e Vestinio Attico, ai quali era destinato successore con Plauzio Laterano. Fu sepolto nell'anno 27 di sua età ne' suoi orti, che possedea oltre modo belli e deliziosi. Si legge in Roma nel Tempio di s. Paolo sopra un antico marmo la seguente iscrizione:
M. ANNAEO · LVCANO
CORDVBENSI · POETAE
BENFICIO · NERONIS
FAMA · SERVATA
Cominciò a scrivere, come Stazio ci riferisce, quasi da fanciullo. Molti argomenti delle sue Poesie si ritrovano citati, come il duello di Ettore e d'Achille col riscatto del cadavere di Ettore; la favola d'Orfeo, che discende all'Inferno; l'incendio di Roma, e l'elogio della Sposa. Acquistò pur grido d'Oratore e perorò molte cause in Senato. Finalmente con grande animosità intraprese la Farsaglia, e la condusse in sette anni a fine con idea di ridurla a maggior vaghezza, fe il destino non lo avesse frastornato. L'oggetto egli è il procacciarsi una fama perenne, e il ritrarre i Romani dalle civili guerre sanguinose. L'amore della Patria e della libertà dappertutto traluce. Intitolò il suo Poema: La Farsaglia, da Farsalo Borgata di Tessaglia, ne' di cui campi Pompeo fu da Cesare sbaragliato e vinto.