Facezie (Poggio Bracciolini)/258
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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CCLVIII
Di una canzone che piace agli osti.
Un viaggiatore affamato si fermò ad una taverna e riempì il ventre di cibo e di vino; e quando l’oste gli chiese il denaro, rispose che non aveva un soldo, ma che gli avrebbe cantato delle canzoni. E il taverniere soggiunse che non ci volevano canzoni, ma denari. E l’altro: “Se ti dirò una canzone che ti piaccia, la prenderai tu pe ’lFonte/commento: ed. 1884 e 1885 denaro?” E l’oste acconsentì, e il viandante ne cantò una. Chiese all’oste se gli piacesse, e questi scosse il capo; e il viaggiatore ne disse un’altra ed un’altra ancora; e l’oste disse che non gli piaceva: “Ora, disse l’altro, te ne dirò una che ti piacerà.” E cavata la borsa, come se la volesse aprire, intonò la canzone dei viaggiatori: “Metti mano alla borsa e paga l’oste.”1 E quando ebbe finito, chiese se gli piacesse: “Questa mi piace, rispose.” E il viandante: “Pe ’l patto che abbiam fatto, tu se’ pagato; perchè questa canzone ti è piaciuta.” E se ne andò senza pagare.
Note
- ↑ In italiano nell’originale.