Facezie (Poggio Bracciolini)/210
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
◄ | 209 | 211 | ► |
CCX
Meravigliosa risposta di un fanciullo
al Cardinale Angelotto.
Angelotto, cardinale Romano, che era uomo mordace e sempre pronto alla satira, aveva assai poca prudenza. Quando Papa Eugenio fu a Firenze, venne a lui per visitarlo un giovinetto decenne, molto astuto, che gli si presentò con un discorso di poche ma assennate parole. Angelotto, meravigliato della gravità del fanciullo e della eleganza con la quale e’ parlava, gli fece molte domande, alle quali prontamente il fanciullo rispose; e voltosi verso gli astanti: “Questi fanciulli, disse, che hanno ingegno e coltura alla loro età, quando crescono con gli anni calano di intelletto, e quando son vecchi si fanno stolti.” E allora il fanciullo, senza turbarsi: “Voi, per verità, dovevate essere il più sapiente di tutti nella tenera età.” Il Cardinale rimase meravigliato della pronta ed arguta risposta, e la sua stoltezza fu castigata da un fanciullo.