Facezie (Poggio Bracciolini)/104
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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CIV
Di un dottore di Firenze che mandato ad una regina
le chiese di dormir seco.
E venne di poi il discorso su la stoltezza di coloro che mandano ambasciatori ai principi; e se ne erano nominati alcuni, quando Antonio Lusco disse ridendo: — Non avete mai udito parlare della temerità di quel Fiorentino (e mi guardò) che il popolo di Firenze mandò a Giovanna che fu regina di Napoli? Egli aveva nome Francesco ed era dottore nelle leggi, per quanto fosse molto ignorante. Egli disse la ragione della sua missione alla regina, e invitato a venire il giorno dopo, seppe frattanto che essa non disprezzava gli uomini, specialmente se erano belli, e venne il dì dopo alla regina, e dopo averle parlato di molte e varie cose, le disse finalmente di voler parlare solo con lei di cose segrete. E la regina chiamò l’uomo in una stanza separata, credendo che e’ dovesse dirle cose occulte che non potessero comunicarsi alla presenza di molta gente, e quello stolto, che era moltissimo persuaso della propria bellezza, chiese alla regina di dormir seco. Allora questa, senza turbarsi, e fissando in volto l’uomo: “Forse che, disse, i Fiorentini vi hanno dato anche questo incarico?” E senza sdegno gli comandò di andarsene e di tornare solo quando fosse incaricato di quella cosa, poichè egli si era fatto rosso in viso e non sapea più che dire. —