Esodo (Diodati 1821)/capitolo 11
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Decima piaga minacciata: La morte dei primogeniti.
2 Parla ora al popolo, e digli che ciascuno uomo chiegga al suo amico, e ciascuna donna alla sua amica, vasellamenti di argento, e vasellamenti d’oro.
3 E il Signore rendette grazioso il popolo agli Egizj; e anche quell’uomo Mosè era molto grande nel paese di Egitto, appo i servitori di Faraone, ed appo il popolo.
4 E Mosè disse: Così ha detto il Signore: In su la mezza notte io uscirò fuori, e passerò per mezzo l’Egitto.
5 E ogni primogenito morrà nel paese di Egitto, dal primogenito di Faraone che siede sopra il suo trono, fino al primogenito della serva che è dietro alle macine; e anche ogni primogenito degli animali2.
6 E vi sarà un gran grido per tutto il paese di Egitto, il cui pari non fu, nè sarà giammai più.
7 Ma appresso tutti i figliuoli d’Israele, così fra gli uomini, come fra gli animali, non pure un cane moverà la lingua; acciocchè voi sappiate che il Signore avrà messa separazione fra gli Egizj e gl’Israeliti.
8 Allora tutti questi tuoi servitori scenderanno a me, e s’inchineranno davanti a me, dicendo: Partiti, tu, e il popolo che è al tuo seguito; e, dopo quello, io me ne partirò. E Mosè se ne uscì d’appresso a Faraone, acceso d’ira.
9 Or il Signore aveva detto a Mosè: Faraone non vi porgerà orecchio; acciocchè io moltiplichi i miei prodigi nel paese di Egitto.
10 E Mosè ed Aaronne fecero tutti questi prodigi nel cospetto di Faraone, ma il Signore indurò il cuor di Faraone, ed egli non lasciò andare i figliuoli d’Israele fuori del suo paese3.