Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Er proscessato Intestazione 4 ottobre 2024 75% Da definire

L'arberone Er quadraro
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

[p. 151 modifica]

ER PROSCESSATO.

     Sor avocato mio, er punto forte
Ch’ariccomanno1 a vvoi quanto so e pposso,
È de spuntà2 cche nun me vienghi addosso
Quella p...... de condanna a mmorte.

     Perché, ppotenno3 avé lla bbella sorte
D’annà in galerra e dde sartà cquer fosso,4
C’è ssempre poi quarche zzucchetto rosso5
Che, in galerra che ssei, t’opri6 le porte.

     E ssi mmai7 pe’ ffà spalla8 a la difesa
Bbisognassi9 er zoccorzo d’una vesta,
Spennete puro10 la mi’ mojje Aggnesa.

     Ch’io so’ ssicuro ggià cch’er zu’11 demonio
Nun je vojji12 caccià scrupoli in testa
De nun difenne13 er zanto madrimonio.

16 gennaio 1834.

Note

  1. Che raccomando.
  2. Di ottenere con ogni sforzo.
  3. Potendo.
  4. Saltare quel fosso: superare quel pericolo.
  5. Qualche cardinale.
  6. Ti apra.
  7. E se mai.
  8. Per aiutare la ecc.
  9. Bisognasse.
  10. Spendete pure: impiegate pure.
  11. Che il suo.
  12. Non [gli] le voglia.
  13. Di non difendere.