Giuseppe Gioachino Belli

1836 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura Er prete (1836) Intestazione 3 febbraio 2024 100% Da definire

Le confidenze La vedova der zervitore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836

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ER PRETE.

     Ar momento ch’un omo se1 fa pprete
Sto prete è un omo ggià ssantificato;
E cquantunque peccassi,2 er zu’ peccato
Vola via com’un grillo da una rete.

     Er dì ssanto a cchi pporta le pianete
È ccome er carcerà cchi è ccarcerato,
Come scummunicà un scummunicato,
Com’er dì3 a cquattro ladri: “In quanti séte?„4

     Certe cose la ggente ricamata
Nu’ le capissce, e ffra nnoàntri soli
Se pò ttrovà la verità sfacciata.5

     Sortanto da noàntri stracciaroli
Se sa cchi è un prete. La crasse allevata6
Pijja sempre li scesci pe ffascioli.7

3 aprile 1836.

Note

  1. Si.
  2. Peccasse.
  3. Come il dire.
  4. In quanti siete.
  5. Aperta, limpida.
  6. La classe elevata.
  7. I ceci per fagiuoli.