Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti letteratura Er medico de Roma Intestazione 4 maggio 2025 75% Da definire

Una bbella mancia Santa Marta che ffa llume a Ssan Pietro
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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ER MEDICO DE ROMA.

     Un medico bbruggnano[1] ha vvisitati
Scent’ommini,[2] e ll’ha mmessi a lo spedale.
Mica cche ssiino st’ommini ammalati,
Ma ppe’ impedijje che nnun stiino male.

     Potrìano ammascherasse[3] a ccarnovale,
E accusì, ddioneguardi, ammascherati,
Pijjasse[4] una frebbaccia accatarrale,
E mmorì, ddioneguardi, accatarrati.

     “Bbisoggna prevedelli li malanni,„
Lui disce; “e a ttemp’e lloco un lavativo
Conzerva er culo e ffa cc... ccent’anni.„

     Sto dottore chi è? ccome se chiama?
Er nome nu’ lo so, ma sso cch’è vivo,
E sta ar Palazzo de Piazza Madama.[5]

Roma, 24 gennaio 1833.

Note

  1. Browniano. [Ma il Romanesco lo storpia in bruggnano, come se derivasse da bruggna, prugna.] Il sistema del dottor Brown era in onore presso noi sul principio di questo secolo.
  2. Cent’uomini.
  3. Mascherarsi.
  4. Pigliarsi.
  5. Il Palazzo della Polizia. [Sicchè il medico browniano è il Governatore di Roma, e il sonetto allude evidentemente ad arresti preventivi, fatti in quel tempo per sospetti politici.]