Er famijjare sporca-padrone

Giuseppe Gioachino Belli

1838 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura Er famijjare sporca-padrone Intestazione 7 luglio 2024 100% Da definire

Perzona che lo pò ssapé Er giuramento
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1838

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ER FAMIJJARE SPORCA-PADRONE.

     Pe’ Ppacca1 tanto, povero siggnore,
Co’ cquela bbella su’ disinvortura
Sta ssempre che vve pare una cratura;2
E bbeato co’ llui chi è sservitore!

     Ma er mastraccio de casa3 ha un certo core,
Tiè un modo de guardà, un’incornatura,4
Che cquanno parla, ve mette pavura,
Come si ffussi5 un Re, un Imperatore.

     Io nun zo’6 in che maggnèra un pidocchioso,7
Che scardava8 la lana a un giulio9 ar giorno
Abbi da èsse10 tanto superbioso.

     Disce: “Ma cco’ l’essempio ch’ha de Pacca
Nun z’accorregge?„11 S’accorregge un corno.
L’umirtà nun è mmale che ss’attacca.

17 gennaio 1838.

Note

  1. Il cardinale Pacca.
  2. Creatura.
  3. [Camillo Polverosi, a proposito del quale una satira contro il Pacca cominciava: “Polverosa è la tua gloria,„ e il già citato marchese Crosa, ambasciatore sardo a Roma, l’8 agosto 1836 scriveva al suo governo: “L’eminentissimo cardinale Pacca, decano del Sacro Collegio, personaggio sì altamente rispettabile per ogni riguardo, anch’egli non va esente dalla taccia comune di soggiacere all’ascendente di persone oscure, e specialmente di certa famiglia Polverosi, negozianti lanaiuoli. Essendo egli cardinale pro-datario, ha conferito ultimamente uno de’ principali impieghi della Dataria apostolica a un individuo di quella famiglia, per cui si levarono grandi dicerie e mormorazioni. Trattasi dei posto di revisore in Dataria, funzione delicatissima, che consiste nella facoltà di rivedere le decisioni del Papa in materia beneficiale, ossiano le schede in cui si contiene la mente del Santo Padre espressa col relativo rescritto da lui firmato. Tale oracolo, che pur sempre dovrebbe essere immutabile e sacrosanto dopo la firma di Sua Santità, va tuttavia soggetto per sistema all’esame successivo di due revisori, il primo de’ quali ha l’incarico di riconoscere se la decisione del Papa è pienamente conforme agli statuti e regolamenti particolari relativi al caso concreto, ed ha assoluta facoltà di variare come meglio stima i termini del rescritto stesso di Sua Santità con nuove espressioni, il cui tenore si mette in corso per l’esecuzione senza farne ulteriore rapporto a Sua Santità e previa semplice approvazione del cardinale pro-datario. Resta per sempre in archivio segreto della Dataria la prima scheda originale del Papa colle correzioni rispettive, le quali debbono esser fatte in modo che in ogni tempo si possa distinguere e conoscere ciò che venne da prima segnato da Sua Santità. Il tutto passa così sotto la responsabilità del primo revisore, le cui operazioni sono poi rivedute da un secondo revisore ugualmente responsabile. Ora accadde che tal posto di primo revisore venne dal cardinale Pacca conferito a un giovinetto suo figliano di detta famiglia Polverosi, dell’età di soli diciannove anni, che certamente non può avere nè i lumi nè l’esperienza necessaria, nè tampoco ha prestato lunghi servizi che si richiedono per siffatte ricompense.„ Bianchi, Op. e vol. cit., pag. 163-64.]
  4. Un cipiglio.
  5. Se fosse.
  6. Non so.
  7. Miserabile, pezzente.
  8. Cardava.
  9. [Poco più di mezza lira.]
  10. Abbia da essere.
  11. Non si corregge?