Er colleggio fiacco

Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Er colleggio fiacco Intestazione 3 giugno 2024 75% Da definire

La nottata de spavento Er carciaròlo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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ER COLLEGGIO FIACCO.

     Fra sti bbroccoli1 er Papa è ccome un fiore
Che nun fa pprimavera: è ccome un bracco
Fra ssettanta bbuffetti: è ccome un tacco
Senza chiodi: è una donna senz’onore.

     Ha ttempo lui d’avé ccervello e ccore:
Nun concrude una pippa de tabbacco.
È inutile: una nosce2 drent’a un zacco
Sgrulla3 quanto tu vvòi, nun fa rrumore.

     Certo che Ggesucristo pare stracco
Che la cattreda4 sua bbutti sprennore:5
Cosa che ppuro a llui j’è dd’un gran smacco.

     Ma Ddio ne guardi, er Zanto Padre more,
Chi ccardinale vòi mette6 pe’ Ccacco
Immezzo,7 in ne la Cchiesa der Ziggnore?

23 gennaio 1835.

Note

  1. Uomini inetti.
  2. Noce.
  3. Scuoti.
  4. Cattedra.
  5. Splendore.
  6. Vuoi mettere.
  7. Stare come Cacco in mezzo: tenersi in un posto distinto che non conviene.