Er ciarlatano novo

Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Er ciarlatano novo Intestazione 26 aprile 2025 100% Da definire

Er carnovale der trentatré Er brav'omo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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ER CIARLATANO NOVO.

     C’è mmo a Rroma un dentista, un giuvenotto
Nato a Vvienna in dell’isola de Como:
Un medicóno, un ciarlatano dotto,
Che sse potrìa legà ddrento in un tomo.

     Lui strappa denti de sopra e dde sotto,
Tutti eguarmente a un pavolo per omo.[1]
Chi sse ne caccia poi diesci in un botto,
Ha ll’undescimo aùffa:[2] eh? cche bbrav’omo!

     Venne[3] inortre un zegreto pe’ ddu’ ggiuli,[4]
Ch’è un’acqua bbona assai pe’ ddà ssoccorzo
A cchi è esposto a li carci[5] de li muli.

     Bbasta intìggnesce[6] un pezzo de sfilarcio[7]
E strufinasse,[8] o dde succhianne[9] un zorzo[10]
Un momentino prima d’avé er carcio.

Roma, 10 febbraio 1833.

Note

  1. Per omo: per cadauno. Dicesi sempre così, o che si parli di persone o di cose, e in qualunque genere. [Un pavolo: mezza lira romana.]
  2. [A ufo.] Gratis.
  3. Vende.
  4. Paoli.
  5. Calci.
  6. Intignerci.
  7. Di filaccia.
  8. Strofinarsi.
  9. Succhiarne.
  10. Sorso.