Epistolario di Renato Serra/A Emilio Lovarini - 28 luglio 1903
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Cesena, 28 luglio 1903.
Ill.mo Sig.Professore,
come eravamo restati d’accordo, le invio le bozze di stampa1 che il "Giornale" mi ha mandato per la correzione; e spero che Ella, con la consueta cortesia, vorrà dar loro un’occhiata; e, nel caso, correggere o cambiare, non ho bisogno di dirlo, con piena libertà. Trovo poi in fondo al manoscritto una nota, del Renier credo: "Potrebbe citare Cipolla e Novati". Ora io non so a quali opere e a quali luoghi egli pensi; nè, fin che sono a Cesena, ho modo di supplire a tale mancanza. Crede Lei che gliele possa rimandare senza l’aggiunta consigliatami, o pure ch’io debba trovare e citare i due autori, lasciando passare un certo tempo, per potermi recare a Bologna a far le ricerche necessarie?
Mi farà un favore rispondendomi anche su questo proposito; e inviando le bozze, se crede che possano stare così, direttamente alla Tipogr. Bona a Torino, o vero rimandandole a me.
Non le faccio scuse, che vorrebbero esser troppe, per il disturbo; gradisca i miei più vivi ringraziamenti e, anche a nome della mia famiglia, i saluti.
Di Lei obbl.mo.
Note
- ↑ Sono le bozze dell’articolo dantesco Su la pena dei dissipatori (Inferno, canto XIII, vv.109-129), comparso poi tra le "Varietà" nel "Giornale Storico della letteratura italiana", 1904, Vol.XLIII, pp.278-98; che il Lovarini aveva fatto accettare dal Renier direttore allora col Novati di quella rivista. Le opere indicate erano queste:C.CIPOLLA,Per la storia d’Italia e dei suoi conquistatori, Bologna, 1895, p.580 e sg. e FR. NOVATI, Sulla leggenda di re Teodorico in Verona, in "Atti del R.Istituto Lombardo di scienze e lettere", vol.XXXIV, fasc.VIII, 1901.