Sonetti per l'armamento di un cavaliere/II

II - Prodezza

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I III

 
Ecco Prodezza, che tosto lo spoglia
e dice: "Amico, e’ convien che tu mudi,
per ciò ch’i’ vo’ veder li uomini nudi
4e vo’ che sappi non abbo altra voglia;

e lascia ogni costume che far soglia,
e nuovamente t’affatichi e sudi;
se questo fai, tu sarai de’ miei drudi
8pur che ben far non t’incresca né doglia".

E quando vede le membra scoperte,
immantinente sí le reca in braccio
11dicendo: "Queste carni m’hai offerte;

i’ le ricevo e questo don ti faccio,
acciò che le tue opere sien certe:
14che ogni tuo ben far già mai non taccio".