E garzoncelli e vergini
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SOPRA LA VENDEMMIA
E garzoncelli e vergini
Ecco portan sugli omeri
In ampie ceste i grappoli,
Donde traspare il nereggiante vino;
Poi le ceste riversano nel tino.
Ivi i robusti giovani
Co’ piè l’uve calpestano,
E ’l dolce umor n’esprimono;
Mentre, laudando il Dio, fan tutti quanti
La campagna sonar d’allegri canti.
Giojosamente guatano
Il novo don di Bromio
Già spumeggiare e fervere:
Se ’l vecchierel ne bee l’antico fianco
Pur move in danza, ed agita il crin bianco.
Intanto un bello ed ebrio
Garzon lascive insidie
Pone a tenera vergine
Che, stese sull’erbetta in parte ombrosa
Le membra leggiadrissime, riposa.
Egli ad amor con fervidi
Detti l’invita e stimola;
Se nulla i detti possono,
A forza vince il combattuto seno:
Bacco fra’ giovinetti non ha freno.
M.