Due tradizioni sulla Regina delle fate/I piedi d'oca

I piedi d'oca

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I due gobbi


Una volta le fate andavano sempre a cantare ed a ballare in una spianata in mezzo ad un bosco. In questa spianata non cresceva mai nessuna pianticella e solo c’era nel mezzo un bel noce che non fece mai frutto.

Andavano lá, si davan la mano e cantavano, ballavano tutta la notte con gli spiriti folletti. Vi era anche la regina con dei capelli che parevano proprio d’oro e colla faccia e colle mani bianche come la neve. In tutta la sua persona non aveva neppure un difetto, solamente nei piedi dicevano che avesse un brutto difetto, che li avesse come le oche; ma nessuno lo sapeva bene perchè portava le vesti tanto lunghe che nessuno glie li aveva mai potuti vedere.

Le altre fate ballavano ed i piedi si potevano vedere piccoli e belli, ma essa non ballava mai.

Un giorno due giovanotti che erano già stati a veder di nascosto quel ballo, si erano messo in capo di vederle i piedi e ne studiarono una. Prepararono fin dalla giornata un mastello d’acqua nel ciglione d’una strada incassata per cui la regina passava tutte le volte che tornava dal ballo, aspettarono che fosse poco distante e versarono il mastello nella strada. Essa quando giunse presso l’acqua per non sporcare le sue belle vesti le sollevò ed allora si videro i piedi che parevano proprio d’oca. Ma per disgrazia in quel momento uno dei due giovani si mosse nel cespuglio dov’era nascosto, la fata guardó bene, vide lui ed il suo compagno ed indispettita disse: Adesso andate perchè vi basta. Appena che ebbe dette queste parole i due giovani si diedero a fuggire, e corri, corri, corri, non poterono fermarsi e dovettero correre finchè caddero morti.