Donne e Uomini della Resistenza/Vincenzo Giudice
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Vincenzo Giudice
Nato ad Eboli (Salerno) il 24 marzo 1891, ucciso dai tedeschi a Bergiola Foscalina di Carrara (MS) il 16 settembre 1944, maresciallo maggiore della Guardia di Finanza, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Dopo aver prestato servizio nella Guardia di Finanza, Vincenzo Giudice partecipò alla Prima guerra mondiale nella 15a Compagnia del VI Battaglione. Allo scoppio del secondo conflitto fu richiamato e mandato in Toscana, inquadrato in una Brigata che aveva compiti di difesa costiera. Al momento dell'armistizio, Giudice comandava il presidio di Bergiola Foscalina, dove era sfollata anche la sua famiglia. Il 15 settembre, avvisato che un reparto di SS stava per trucidare per rappresaglia un gruppo di abitanti del luogo "si presentava al comandante la formazione SS operante - ricorda la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare - offrendo la propria vita pur che fossero salvi gli ostaggi tra i quali la moglie e i figli. Di fronte all'obiezione essere egli un militare, si liberava prontamente della giubba ed offriva il petto alla vendetta nemica". Il sottufficiale cadde così, crivellato dì colpi, con altri settanta civili rastrellati, i cui corpi furono poi dati alle fiamme. A Bergiola Foscalina un bassorilievo e una targa con la motivazione della ricompensa al valore ricordano Vincenzo Giudice. Una lapide ne fa memoria a Massa Carrara; così a Cervia. A Roma una strada ricorda l'eroico maresciallo, al cui nome, nel 1992, è stata intitolata, all'Aquila, la caserma che ospita la Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza. Molti edifici scolastici portano il nome di Vincenzo Giudice che, nel suo paese natale, è ricordato sia sulla scuola, che sorge nella piazza principale del Comune, che nella sala delle cerimonie del Consiglio.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia