Donne e Uomini della Resistenza/Salvatore Canalis
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Salvatore Canalis
Nato a Tula (Sassari) il 14 novembre 1908, ucciso alle Fosse Ardeatine (Roma) il 24 marzo 1944, professore di Lettere.
Salvatore Canalis (Rino per gli amici), era uno degli insegnanti del Collegio militare di Roma quando, il 13 marzo del 1944, gli fu richiesto di aderire al governo repubblichino per poter continuare ad insegnare. Già militante clandestino del Partito d'Azione, il professore rispose sdegnosamente: "Meglio la morte che aderire a questo governo!". Il giorno dopo fu prelevato da quattro agenti della banda Kock, che lo portarono alla "Pensione Oltremare", prima sede dell'organizzazione di torturatori fascisti. Torturato e accusato di connivenza con i partigiani, Canalis non fece i nomi dei suoi compagni di lotta e i fascisti non poterono raccogliere prove a suo carico. Lo stesso questore fascista Caruso, al quale si era rivolta per avere notizie del marito la moglie di Canalis (Regine, che il professore aveva conosciuto durante un periodo d'insegnamento in Belgio), rassicurò la donna con una frase sibillina: "Stia tranquilla, suo marito sarà sistemato tra qualche giorno". Di lì a poco, Canalis fu trucidato alle Fosse Ardeatine. In occasione del sessantesimo anniversario dell'eccidio, la figura di Salvatore Canalis e degli altri tredici sardi che caddero in quella circostanza, è stata ricordata con un convegno a Tula, organizzato nel giugno del 2004 da quell'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell'Autonomia.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia