Donne e Uomini della Resistenza/Romolo Arcari
Questo testo è incompleto. |
Romolo Arcari
Nato a Salsomaggiore (Parma) il 27 gennaio 1924, deceduto a Nola (NA) il 13 novembre 1995
Superata la visita al Consiglio di Leva Marittima di Genova, Romolo Arcari è in attesa della chiamata alle armi (28 mesi di ferma) come Marò quando, l’8 settembre ’43, l’armistizio con gli anglo-americani sconvolge gli assetti militari del conflitto. Di lì a breve, è costretto a tenersi nascosto per mesi per evitare i bandi d’arruolamento forzato nelle milizie nazifasciste.
Stabiliti i primi contatti con il movimento resistenziale, nell’autunno del ’44 Romolo entra a far parte della 38ª Brigata Garibaldi “A. Villa”, inquadrata nella Divisione “Valdarda”. Subito distintosi nelle azioni e negli scontri armati contro i fascisti e gli occupanti, ne diviene Vicecomandante già dal 1° novembre, sotto la guida di Elesio Gobbi e del commissario politico Luigi Bussacchini. Riconosciuto Partigiano combattente dal 20 ottobre 1944 al 28 aprile 1945, è congedato come Comandante di Brigata di oltre cento uomini, corrispondente al grado di Tenente.
Nel dopoguerra Romolo Arcari, divenuto un affermato imprenditore edilizio, ha saputo dar vita a una azienda familiare che opera ormai da tre generazioni. A Fiorenzuola, il 25 aprile 1990, in occasione del 45° anniversario della Liberazione, il Comitato Val d’Arda dell’ANPI gli ha conferito la Medaglia d’Argento commemorativa, in riconoscimento della sua fedeltà alla vita e alle attività dell’Associazione.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia