Donne e Uomini della Resistenza/Paride Baccarini
Questo testo è incompleto. |
Paride Baccarini
Nato a Roma il 10 febbraio 1910, morto a Roma il 30 aprile 1946, pittore e architetto.
La sua famiglia era di origini romagnole e lui, dopo essersi laureato nella Capitale, si era trasferito in Libia nel 1936. Qui si era affermato come architetto e anche come pittore, tanto che nel 1937 ebbe un grande successo una sua “personale” allestita in Egitto, al Cairo. Rientrato in Italia, Baccarini era tornato con i suoi a Lugo dove, dopo l’8 settembre 1943, il giovane pittore aveva deciso di entrare nella Resistenza. Arruolatosi nell’americano OSS (Office of Strategic Services), aveva mantenuto i collegamenti tra le formazioni partigiane e gli Alleati. Nel marzo del 1944, con Antonio Fiorentini e Domenico Fogliari, Baccarini era stato sbarcato da un sommergibile alla foce del Piave. Intercettati dai tedeschi, i tre antifascisti furono incarcerati nella primavera del 1944 a Verona. Baccarini riuscì dopo qualche mese ad evadere e a portarsi in Toscana; Fogliari e Fiorentini furono invece tradotti nel campo di Bolzano-Gries e qui, il 12 settembre del 1944, soppressi dalla Gestapo e sepolti in una fossa comune con altri 21 prigionieri italiani. Dopo la Liberazione di Firenze, Paride Baccarini aveva fondato nel capoluogo toscano, con Piero Calamadrei ed altri antifascisti, l’Associazione Federalista Europea (AFE), che sarebbe poi confluita nel Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli . Tornato a Roma nel primo dopoguerra, Baccarini accusò subito problemi di salute, legati alle torture subite in carcere; le sue condizioni continuarono progressivamente ad aggravarsi fino a condurlo a morte prematura. Nel 2009 la sua terra di origine lo ha ricordato con una mostra documentaria intitolata “Paride Baccarini e le origini del Movimento Federalista Europeo”.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia