Donne e Uomini della Resistenza/Paolo Bufalini

Paolo Bufalini

Nato a Roma il 9 settembre 1915, morto a Roma il 19 dicembre 2001, laureato in giurisprudenza, latinista, dirigente antifascista.

L'impegno di Paolo Bufalini contro il fascismo e per la democrazia ha inizio quando ancora frequenta, a Roma, il liceo "Visconti": durerà tutta la vita. Nel 1937, quando entra nell'organizzazione comunista clandestina, è tra i promotori della raccolta di fondi per i repubblicani spagnoli. Nello stesso anno aiuta Giorgio Amendola a riparare in Francia. Nel 1941 è tra i più attivi organizzatori delle proteste degli universitari, chiamati alle armi come "volontari" nonostante la legge ne prevedesse la dispensa dal servizio militare, e finisce per essere arrestato a deferito al Tribunale Speciale. Assolto per insufficienza di prove è assegnato al confino di polizia, che lascia soltanto dopo un anno, quando è mobilitato e spedito in Montenegro. È qui che l'armistizio coglie Bufalini, il quale, naturalmente, s'impegna subito contro i tedeschi. Insieme ai soldati e agli ufficiali della Divisione "Venezia" e della "Taurinense" forma la Divisione partigiana italiana "Garibaldi" che, divisa in quattro brigate, si schiera al fianco dei partigiani jugoslavi. Bufalini diventa il commissario politico della 3a brigata, che nel corso dell'inverno viene decimata dalla fame e dalle malattie e che nel marzo del 1944 è annientata dai tedeschi. Bufalini, con altri pochi sopravvissuti, è fatto prigioniero e finisce in campo di concentramento in Austria. Riesce a scampare alle durezze della prigionia e, rientrato in Italia, riprende subito l'attività politica, pur senza trascurare gli amati studi di latino e le traduzioni di Orazio. Nel 1949 è nominato segretario regionale del PCI per l'Abruzzo. Dal 1951 al 1956 è in Sicilia come vice segretario regionale a fianco di Li Causi. Nel '51 è nel Comitato centrale del PCI, nel '56 è in Segreteria, nel '58 in Direzione. Paolo Bufalini è stato pure segretario delle Federazioni comuniste di Palermo e di Roma, consigliere comunale nella Capitale, senatore dal 1963 al 1992. Iscritto all'ANPI dal suo rientro in Italia dalla prigionia, Bufalini, è stato anche presidente dell'Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti. Nell'attività politica, ha pure svolto un ruolo di primo piano nei rapporti tra il Vaticano e la sinistra democratica ed ha dato un contributo fondamentale nelle battaglie sul divorzio e sull'aborto e nella difesa delle istituzioni nate dalla Resistenza.