Donne e Uomini della Resistenza/Nunzio Incannamorte
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Nunzio Incannamorte
Nato a Gravina (Bari) nel 1910, caduto a Roma il 10 settembre 1943, capitano d'artiglieria, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.
Ufficiale di carriera, durante la seconda guerra mondiale Incannamorte aveva avuto modo di distinguersi, sia sul fronte francese sia nella campagna di Russia. Nel 1942 era stato trasferito a Roma, dove era in forza al 235° Reggimento della Divisione "Ariete", dislocata a difesa della Capitale. All'armistizio, al comando di una batteria semovente da 105/25, contribuì al tentativo di difesa di Roma, rispondendo con efficacia a ripetuti attacchi di paracadutisti tedeschi che per tutta la giornata del 9 settembre non riuscirono ad impossessarsi della sua posizione alla Stazione radio di Prato Smeraldo. Il giorno dopo i tedeschi, accerchiata la zona, tornarono all'attacco con artiglierie e mortai. Sotto il fuoco nemico, il capitano Incannamorte, nel tentativo di rompere l'accerchiamento, si riservava - com'è scritto nella motivazione della massima ricompensa al valore - "l'arduo compito di eliminare un pezzo anticarro che sbarrava la strada: tutto il busto fuori dal carro e la pistola in pugno, si avventava contro l'insidia nemica frantumandola in quel suo slancio travolgente. E mentre il successo coronava la sua audacia, una raffica di mitragliatrice lo colpiva in fronte. Prima di esalare l'ultimo respiro, trovava ancora la forza di incitare i suoi artiglieri a continuare la disperata lotta".
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia