Donne e Uomini della Resistenza/Luigi Pierantoni

Luigi Pierantoni

Nato a Intra (oggi Verbania) il 2 dicembre 1905, trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, medico.

Tisiologo, membro del Partito d'Azione clandestino, il dottor Pierantoni (tenente della Croce Rossa Italiana), usava la sua casa-ambulatorio in piazza Leandro, nel quartiere Trieste a Roma, come base per l'attività politica. Il padre, Amedeo, era stato, nel 1921, tra i fondatori del Partito comunista d'Italia e nella casa dei Pierantoni si incontravano, così, resistenti azionisti e comunisti. Anche la moglie del medico, Lea, era a fianco del marito nella lotta contro gli occupanti tedeschi e i fascisti che li sostenevano. La giovane donna, impavida, nonostante fosse in attesa di un quarto figlio, trasportava armi e stampa clandestina, occultandola nel doppio fondo del passeggino del terzo figlio, Paolo. Il 7 febbraio 1944 il tenente Pierantoni fu arrestato, per delazione, mentre era in servizio nel presidio romano della CRI a Tor Fiorenza. Portato in una cella di via Tasso, superati gli abituali, pesanti interrogatori, fu trasferito nel III braccio del carcere di Regina Coeli, dove improvvisò una infermeria e si prodigò nell'attività di medico a favore dei detenuti. Stava appunto praticando un'iniezione a un malato, quando fu interrotto bruscamente da due agenti della "feld polizei" e trascinato, senza spiegazioni, alle Fosse Ardeatine. Luigi Pierantoni fu una delle prime vittime dell'atroce rappresaglia, tanto che quando le salme furono, nel dopoguerra, recuperate, a quella del medico antifascista, riportata tra le ultime in superficie, fu assegnato il numero 334. Quando si costituì l'associazione dei familiari dei martiri ( ANFIM ), proprio il padre di Pierantoni fu chiamato a presiederla. A Luigi Pierantoni è stata intitolata una via di Roma; portano il suo nome anche la caserma della CRI di Roma e l'ospedale di Forlì, che sorge in frazione Vecchiazzano. In una aiuola posta lungo un viale interno dell'ospedale, una colonna alta 2 metri riporta un'epigrafe sul medico e patriota antifascista. Anche sulla casa dove Pierantoni abitava a Roma, lapidi ricordano il medico e Raffaele Zicconi, altro martire delle Fosse Ardeatine. Le due lapidi sono state deturpate dai nostalgici del fascismo nella notte tra sabato 13 e domenica 14 settembre 2008. Tra le scritte: "Onore alla RSI" e "Compagni merde". Già l'anno prima, le lapidi che ricordano il sacrificio di Luigi Pierantoni e Raffaele Zicconi erano state ignobilmente deturpate.