Donne e Uomini della Resistenza/Italo Pietra
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Italo Pietra
Nato a Godiasco (Pavia) il 7 luglio 1911, deceduto a Ponte Nizza (PV) il 5 settembre 1991, giornalista e scrittore.
Studente di Giurisprudenza, nel 1935 fu chiamato alle armi e partecipò come sottotenente di complemento degli Alpini, alla campagna d'Etiopia. Mobilitato all'inizio della Seconda guerra mondiale come tenente del Battaglione "Mondovì", Pietra dopo l'8 settembre 1943 prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza, col nome di battaglia di "Edoardo". Nell'estate del 1944 era già ispettore delle Brigate Garibaldi dell'Oltrepò Pavese e successivamente gli fu affidato il comando dell'intera Zona, nella quale operavano le Divisioni garibaldine " Aliotta " e " Gramsci ", la Divisione GL " Masia " e la Divisione Matteotti Valle Versa "Barni", che contavano complessivamente circa 2.000 partigiani. Nel pomeriggio del 27 aprile 1945, gli uomini al comando di "Edoardo" accorsero a Milano, ancora in fase insurrezionale. La sera stessa a Italo Pietra, nella sua qualità di comandante della prima formazione partigiana regolarmente inquadrata arrivata a Milano, fu chiesto di portarsi a Dongo dove, poche ore prima, i patrioti avevano arrestato Benito Mussolini in fuga, camuffato da tedesco. In mancanza di un ordine scritto del generale Raffaele Cadorna (comandante del CVL), "Edoardo" si limitò ad assicurare al "colonnello Valerio" ( Walter Audisio ), gli uomini necessari per portare a termine l'operazione. Dopo la Liberazione, Italo Pietra si iscrisse al Partito Socialista di unità proletaria. Partecipò poi alla "scissione di Palazzo Barberini" e nel 1957, dopo essersi dimesso dal PSLI, di cui fu vicesegretario, passò al PSI. Come giornalista ha collaborato a Iniziativa socialista , Mercurio , Critica sociale , Avanti! ed è stato per anni inviato de L'Illustrazione Italiana e del Corriere della Sera . Chiamato, nel 1960, da Enrico Mattei a dirigere Il Giorno , lo lasciò nel 1972, con l'avvento del governo di centro destra. Dopo aver diretto per un anno Il Messaggero di Roma, si dimise nel 1973, pur continuando a scrivervi come editorialista. Italo Pietra ha pubblicato molti libri, tra i quali ricordiamo I grandi e i grossi del 1973, Il Paese di Perpetua (1975), Moro, fu vera gloria? (1983), I tre Agnelli (1985), Mattei. La pecora nera (1987, rieditato da SugarCo nel 2006). L'ultimo suo lavoro, E adesso Craxi , è del 1990. Pietra è scomparso dopo una lunga malattia nel suo paese di adozione, dove riposa nel piccolo cimitero della frazione Pizzocorno. A Ponte Nizza, nel 2007, gli hanno intitolato la piazza della stazione e un Museo, che ripercorre la storia del valoroso partigiano, giornalista e scrittore.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia