Donne e Uomini della Resistenza/Giuseppe Salvarezza

Giuseppe Salvarezza

Nato a Sarizzola di Busalla (Genova) il 1° giugno 1924, caduto a Rovello di Mongiardino (Alessandria) il 15 dicembre 1944, contadino, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Alpino nel Battaglione "Pieve di Teco" di stanza a Cairo Montenotte (Savona), dopo l'armistizio e il conseguente sbandamento dell'Esercito italiano, tornò nella sua casa. Nell'inverno 1943-44, per non prestare servizio nell'esercito della repubblica di Salò, il giovane contadino decise di recarsi nel Chiavarese e qui si unì ad un gruppo di patrioti. Dopo essersi distinto in numerose azioni contro i nazifascisti, nel luglio del 1944 il giovane partigiano fu nominato comandante di un distaccamento e nel novembre successivo gli fu affidato il comando del Battaglione "Franchi" della Brigata "Oreste". Nel corso di un massiccio rastrellamento compiuto dai nazifascisti, nell'inverno del 1944, sulle pendici del monte Bossola, Salvarezza, durante uno scontro ravvicinato, fu ferito di striscio alla testa. Nonostante la ferita, il giovane decise di spostarsi con un gruppo di suoi uomini in località Variana di Alessandria, per compiervi un diversivo. Cadde durante l'azione e il suo nome di battaglia fu assunto dalla IV Divisione Garibaldi "Pinan Cichero", costituitasi subito dopo il rastrellamento. La motivazione della ricompensa al valore recita: "Giovane ventenne, comandante di una brigata partigiana, di eccezionale ardimento, di fronte ad un improvviso attacco da parte di preponderanti forze nazifasciste lanciava la sua formazione in un audace contrattacco che salvava le sorti della giornata trasformando la situazione, inizialmente sfavorevole alle nostre armi, in rotta disordinata del nemico. Ferito mortalmente alla fronte e al cuore incitava i suoi uomini a proseguire nell'impeto della lotta ed esalava lo spirito indomito per assurgere nel cielo degli Eroi, unanimemente pianto dalle popolazioni che videro il suo estremo sacrificio".