Donne e Uomini della Resistenza/Giuseppe Robolotti
Questo testo è incompleto. |
Giuseppe Robolotti
Nato a Cremona il 27 dicembre 1885, fucilato a Fossoli di Carpi (Modena) il 12 luglio 1944, generale di Brigata.
Comandante della Zona militare di Trieste nell'aprile del 1943, dopo l'armistizio oppose vanamente resistenza alle truppe tedesche. Sfuggito alla cattura e riparato a Milano, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia affidò a "De Micheli" (questo il nome di copertura del generale), il comando militare della Piazza nel capoluogo lombardo. "De Micheli" assolse all'incarico dal 1° ottobre 1943 al 25 maggio 1944, quando fu arrestato a Milano col generale Zambon e altri resistenti, nel quadro della cosiddetta "operazione dei generali". Robolotti fu incarcerato a San Vittore sino al mese di giugno, allorché i tedeschi decisero di tradurlo nel campo di concentramento di Fossoli. All'alba del 12 luglio i nazisti lo fucilarono nel Poligono di tiro nella frazione Cibeno di Fossoli con altri 66 patrioti. Congedandosi da un amico che rimaneva nel campo, "De Micheli" disse semplicemente: "Caro, cosa vuoi, la Patria mi vuole". A Cremona, sulla casa che sorge all'angolo con la via E. Sacchi, una lapide di marmo bianco ricorda così Giuseppe Robolotti: "Generale dell'Esercito Italiano, tempratosi in tre guerre all'ardimento ed al sacrificio, giunto all'età che ai prodi suole concedere meritato riposo, posto a scegliere tra servaggio e libertà scelse la libertà ed affrontò la morte".
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia