Donne e Uomini della Resistenza/Giovanni Gastaldi
Questo testo è incompleto. |
Giovanni Gastaldi
Nato a Vercelli il 19 luglio 1919, ucciso dai fascisti a Forno di Valstrona (ora Verbania) il 9 maggio 1944, studente in Medicina, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Nel 1941 era stato arruolato, da volontario, nel 2° Reggimento Alpini ed era stato mandato alla Scuola di alpinismo di Aosta. Ammalatosi e dichiarato inabile al servizio militare, Gastaldi riprese gli studi che aveva interrotto all'Università di Torino. Dopo l'armistizio, il giovane, accorso nelle file dei garibaldini della Valsesia, si diede ad organizzare i servizi sanitari dei partigiani in Valsesia e nell'Ossola, senza esimersi dalle azioni più rischiose come sanitario e come combattente. Il "dottor Marco", come lo chiamavano i suoi partigiani e i valligiani della zona, fu sorpreso, il 9 maggio 1944, da un reparto della Divisione fascista "Tagliamento", nell'infermeria che aveva allestito a Forno di Valstrona. Gastaldi tentò inutilmente di proteggere i partigiani feriti e fu massacrato con otto di loro. La MOVM alla memoria gli è stata conferita con questa motivazione: "Sanitario delle prime formazioni partigiane della Valsesia, partecipava attivamente, come combattente, alle più rischiose imprese, dando continue prove di coraggio e di altruismo notevoli. Dirigente di un ospedaletto da campo, sorpreso con i suoi degenti da un reparto fascista in divisa partigiana, si adoperava con tutte le sue forze per impedire che il nemico sfogasse contro di questi la sua ferocia e continuava fino all'ultimo ad assisterli ed a rincuorarli. Ammassato con essi sul sagrato di una chiesa, cadeva sotto il piombo nemico inneggiando alla Patria ed alla libertà". A Giovanni Gastaldi è stata intitolata una via a Roma. Porta il suo nome anche un corso di Vercelli. Nel 1996, la sezione vercellese dell'Associazione Nazionale Alpini ha collocato una lapide, in piazza Roma, per ricordare l'eroe della Resistenza.
Fonte del testo: ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia